Sei andato in testa alla classifica della classe regina, sei scivolato al secondo posto e poi ancora primo, preferisci essere la preda o il cacciatore?
“Certo che mi piace essere davanti perché puoi avere un certo margine. Come ad esempio il mio distacco di dieci punti. È meglio essere in alto alla classifica perché si può gestire il vantaggio, invece il secondo o il terzo posto ti costringono alla rincorsa e non si puoi sbagliare”.
Dieci punti di vantaggio su Lorenzo non sono molti…
“Onestamente per me dieci punti non sono nulla ma è qualche cosa. La prossima gara se tu finisci al terzo posto e il secondo vince il distacco è di un solo punto. Quindi dieci punti è meglio di nulla, ma io, Jorge (Lorenzo, ndr) e Valentino (Rossi, ndr) siamo molto, molto vicini. Dopo sette GP la sfida è serrata; anche alla fine sarà uguale”.
Rossi o Lorenzo, chi è l’avversario più duro in pista?
“Dipende; quando Lorenzo è nel giorno giusto è molto veloce. In questo caso è più veloce di Valentino, in un solo giro può infliggerti tanta distanza ma dall’altra parte Rossi ha tanta esperienza e sa sempre cosa fare in ogni situazione. È molto difficile da battere quando si sta duellando”.
Dopo la stretta di mano a Barcellona la vostra rivalità è ufficialmente finita?
“Si, l’unica rivalità è in pista. Ognuno vuole essere il migliore e alla fine tutti i piloti devono impegnarsi professionalmente per battere gli avversari. Come ho già detto dopo la gara di Valencia, la mia mano era disponibile e sono contento che sia arrivata questa stretta, non ho alcun problema”.
Hai provato il 14 giugno al Red Bull Ring, una buon antipasto del GP d’Austria del 14 agosto?
“Avrei voluto provare di più questo tracciato e con il mio prototipo ma a causa delle rigole non abbiamo potuto fare di più. Ho girato con una moto molto simile alla mia Honda ed è stato un test importante. Tra due mesi saremo qui ma con le nostre RC213V però il test promozionale mi è servito per conoscere un po’ la pista”.