L'analisi del GP d'Olanda

Miller vince l’ottava prova della stagione, svetta sulla pioggia e sulle cadute zittendo le critiche. Marquez tiene e allunga in campionato, Rossi va a zero. La giovane Italia della Moto3™ fa cinque su cinque.

Jack Miller, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS, Motul TT Assen

Dopo il nubifragio di Assen il sole splende sulla vittoria dell’australiano Jack Miller. Il portacolori Estrella Galicia 0,0 VDS conquista il primo gradino più alto del podio nella classe regina e il suo successo pone fine alle critiche sulle sue prestazioni. Valentino Rossi cade a conclusione di un fine settimana che avrebbe potuto essere trionfale e che rende Marc Marquez sempre più campione completo. Morbidelli è sul podio della Moto2™ mentre i giovani italiani della classe leggera si prendono tutte le posizioni che contano.

Jack Miller, Estrella Galicia 0,0 VDS. È lui il protagonista assoluto dell’ottava prova dell’anno dividendo il ruolo con la pioggia ma avendo alla fine la meglio anche su questa criticità climatica. Ci sono anche gli avversari da battere e il ragazzo di Townsville mette dietro la punta di diamante del team Repsol Honda Marc Marquez e quello che resta della flotta Ducati con uno Scott Redding che sale sul podio. Nella lotteria della Drenthe, Miller porta a termine una prova di carattere, convincente e meritata in una gara sdoppiata dalla bandiera rossa. Il suo merito è resistere, guadagnare posizioni grazie ad una assetto indovinato sulla sua RC213V e, quasi inconsciamente, provarci. Dopo il diluvio per lui è pioggia di champagne sul podio e le immagini di questa vittoria zittiscono quanti in questo periodo hanno smesso di credere nelle sue doti. A quattro mesi dal grave infortunio alla gamba non può che esserci domenica migliore, da questo successo può finalmente iniziare la stagione del numero 43.

Marc Marquez, Repsol Honda. Tra la domenica del vincitore e quella del pilota HRC c’è solo una differenza, il calcolo contrapposto alla pura voglia di vincere. Ad Assen il talento di Cervera dimostra ancora una volta di aver capito come massimizzare il risultato che alla fine lo porta ad essere il solido leader della classe regina. Conquistare più punti possibili quando gli avversari diretti sono fuori dai giochi è l’imperativo di Marquez, prudente e adesso campione totale che imprime il suo passo al Campionato del Mondo MotoGP™ 2016; la prossima gara è quella del giro di boa.

Jorge Lorenzo, Movistar Yamaha. Voltare pagina dopo Assen potrebbe essere invece la parola d’ordine dell’iridato in carica che mai è stato in condizione di dire la sua nel GP d’Olanda. Il maiorchino lascia i Paesi Bassi dopo aver tagliato il traguardo al decimo posto ma ancora secondo in campionato grazie allo zero messo a segno dal suo compagno di scuderia e rivale Valentino Rossi. La pioggia, le molte variabili e l’incertezza rilegano Lorenzo anche in fondo al gruppo nelle fasi iniziali di una gara che poteva essere disastrosa. Il pilota Yamaha conclude la corsa con sei lunghezze iridate utili solamente per tenere il ritmo da inseguito, molto meno che da inseguitore.

Valentino Rossi, Movistar Yamaha. Poche parole e un’ammissione di colpa, il Dottore dimostra ancora una volta la sua grandezza prendendosi le sue responsabilità nello zero d’Olanda: un ingresso troppo ‘allegro’ alla curva 10 lo manda nella ghiaia quando, con solo più prudenza, avrebbe potuto vincere o arrivare a podio. La caduta fa male al morale visto che coincide con un brusco arresto in classifica iridata su una pista favorevole nonostante le condizioni al limite. La delusione è solo in parte lenita dal fatto che Lorenzo, secondo e davanti di nove punti, in Olanda ha faticato parecchio e non sta vivendo un periodo facile.

Scott Redding e Danilo Petrucci, Octo Pramac Yakhnich. Nelle nubi d’acqua che hanno circondato la pista delle Drenthe le GP15 del team satellite Ducati si sono rivelate dei fulmini e il terzo posto del numero 45 forse non rende giustizia ad un fine settimana maiuscolo per la scuderia con base a Siena. Danilo Petrucci si conferma ancora una volta re della pioggia e, dopo il podio di Silverstone 2015, per lui la pista scivolosa e le pozze d’acqua in traiettoria sono il ring preferito per colpire gli avversari. Il pilota Fiamme Oro resta costantemente nelle posizioni di testa e domina per diversi giri, poi arriva il buio: il cruscotto della sua Ducati si spegne e la moto subisce un arresto che lo costringe al ritiro. Il podio di Redding, che ha il grande merito di lottare dal primo all’ultimo giro, è l’unica soddisfazione di un GP che avrebbe potute essere trionfale.

Adrea Dovizioso e Andrea Iannone, Ducati Team. La moto ufficiali di Borgo Panigale ancora una volta dimostrano di essere da primato. Iannone domina le libere e Dovizioso si impone in qualifica dettando il passo in gara, fino alla bandiera rossa. Poi, anche il fine settimana della scuderia ufficiale Ducati si chiude poche soddisfazioni. Dopo il riavvio il numero 4 è tra i molti piloti che finiscono nelle ghiaia mentre Iannone porta a termine la gara conquistando il quinto posto con il merito di essere l’unico pilota della classe regina a portare a punti il tricolore.

Moto2™. Nella classe di mezzo vince la sua prima gara Takaaki Nakagami. Il nipponico di Idemitsu Honda dimostra definitivamente le sue doti e il suo grande stato di forma dopo essersi più volte messo in luce nel corso della stagione. Nel podio di Assen sale sul gradino più basso Franco Morbidelli che ancora una volta si conferma il miglior italiano nelle categoria intermedia. Il portacolori Estrella Galicia 0,0, in linea con il suo stile di giuda aggressivo, spettacolare ma efficace, interpreta una gara all’attacco dopo essere partito dalla seconda fila. Recupera posizioni, lotta praticamente con ogni protagonista di testa e prima che la bandiera rossa ponga fine anticipata alla corsa ha già in tasca sedici punti importanti per la classifica. Il romano, 22 anni a fine 2016 e in recupero da un grave infortunio, potrebbe essere la sorpresa del motociclismo nazionale.

Moto3™. Non più sorprese ma piacevoli conferme invece dai talenti italiani della classe leggera. Le giovani leve della scuola motociclistica tricolore si prendono le prime cinque posizioni del GP d’Olanda dominando la gara della quarto di litro. Come sempre la prima prova della domenica è una battaglia fino all’ultima curva, fatta di ardore agonistico e giochi di scia. Questa volta vince Francesco Bagnaia, torinese classe 1997, che porta sul podio per la prima volta anche Mahindra. ‘Pecco’ spinge al 110% la moto italo-indiana e, in un arrivo serrato, ha la meglio sulla KTM di Andrea Migno dello SKY Team VR46 e sulla Honda Gresini guidata da Fabio Di Giannantonio. Già dal podio resta Romano Fenati, altro pilota SKY, che però beneficia di preziosi punti iridati per il suo terzo posto in campionato. Quinta è un’altra Honda, quella colorata Ongetta-Rivacold di Niccolò Antonelli. Il leader del campionato Brad Binder, Red Bull KTM Ajo, commette un errore in piena bagarre di vertice e perde malamente posizioni sotto la bandiera a scacchi. Resta primo iridato e beneficia della defezione per infortunio di Jorge Navarro, Estrella Galicia 0,0. In questa situazione ad ottenere il maggior beneficio è proprio Fenati che, al terzo posto, ora può provare il sorpasso sullo spagnolo.   

Podium Moto3, Motul TT Assen

Tra due settimana il Campionato del Mondo MotoGP™ sarà impegnato sulla pista del Sachsenring per il GP di Germania.