GP del Giappone, il commento

A Motegi l'incoronazione del campione del mondo MotoGP™: Marc Marquez. I piloti Yamaha cadono e si arrendono. Scatto di Zarco in Moto2™.

Marc Marquez è il nuovo campione del mondo MotoGP™. Con tre gare d’anticipo, inaspettatamente, il talento di Cervera conquista la sua quinta corona iridata nella classe regina grazie al doppio zero dei piloti di Iwata, suoi inseguitori in classifica generale. Per il box Repsol Honda è festa. Enea Bastianini vince la quindicesima gara di un campionato, quello della classe leggera, già chiuso e ha la meglio al fotofinish su Bard Binder, iridato del 2016. In Moto2™ Johann Zarco allunga il passo beneficiando del GP opaco di Alex Rins, secondo in classifica generale.

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Motul Grand Prix of Japan

Marc Marquez, Repsol Honda. È il giorno del numero 93 HRC che vince il titolo iridato della massima categoria. Per la seconda volta, dopo la piazza d’onore del 2014, il Twin Ring lo incorona campione del mondo. Questa volta però Marquez fa sua anche la gara e la quinta corona arriva anche grazie alle due cadute degli avversari del team Movistar Yamaha, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Ma il suo trionfo è figlio di una stagione di costanza, precisione e maturità. Marquez è infatti l’unico pilota della classe ad essere arrivato a punti in ogni gara. Anche il nuovo campione ha avuto problemi con le gomme, decisive quest’anno; ma il suo oltrepassare il limite e cadere, per sorte o per bravura, è arrivato sempre in prova o in qualifica, mai in gara e questo ha fatto la differenza. I punti sono adesso 273 e la distanza del secondo in classifica, il Dottore, è matematica incolmabile. Per Marquez è stata la stagione della svolta e della consacrazione; sempre in progressione grazie al grande lavoro del box e della Casa di Tokyo che, partita svantaggiata rispetto a Yamaha, ha saputo migliorare nel corso dei mesi la scorbutica RC213V e farla diventare l’arma perfetta. Dal canto suo i numeri del talento di Crevera sono noti e in crescita per il futuro: 5 titoli iridati, tre dei quali in MotoGP™, 55 vittorie in 147 gare, 89 podi, 64 pole e percentuali altissime di rendimento nella classe: 42% di successi e 72,5% di podi per GP disputati. Il 'Marcziano' ha deciso di restare sulla terra e dominare.

Valentino Rossi, Movistar Yamaha. Il Dottore è il grande sconfitto del GP del Giappone ma non rappresenta la giornata nera della scuderia dei tre diapason, quella è tutta nei fotogrammi della caduta del rivale di box Lorenzo. Per Valentino un GP che si conclude nel peggiore dei modi dopo aver dimostrato ancora una volta di poter essere il numero uno. Libere non brillanti e qualifiche da super eroe, parte dalla pole e senza accorgersene è nella ghiaia alla curva 10 durante il sesto giro. Al secondo posto e impegnato a spingere nel tentativo di rimontare su Marquez, perde l’anteriore e la matematica possibilità di vincere la decima corona iridata. La distanza era comunque tanta ma l’obbligo di crederci era granitico trattandosi proprio di Rossi, l’oltre campione. La legge dei numeri fa svanire il sogno e la speranza; ora si apre il duello nel box Yamaha per il secondo posto.

Jorge Lorenzo, Movistar Yamaha. La caduta che consegna il titolo a Marquez è la sua. Il maiorchino avrebbe dovuto arrivare non più giù del quarto posto per tenere aperto un campionato che forse avrebbe potuto essere più incerto. Il numero 99 paga la scelta sbagliata di mescola e appena la temperatura si abbassa, quando mancano cinque giri alla fine, perde la ruota davanti in percorrenza della curva nove, era al secondo posto. La rimonta di Dovizioso dietro di lui lo obbliga a spingere e l’errore fa affondare le speranza del team di Iwata nella vittoria finale. Il titolo è di Honda e la Casa dell’ala ora si può fregiare di aver tra le sue fila il secondo pentacampione della MotoGP™. Come titolo mondiali il maiorchino è infatti raggiunto da Marquez e, ipoteticamente, si può pensare che questo sarà il duello del motociclismo un domani quando il più titolato di tutti, Valentino Rossi, lascerà le corse. Giorni però troppo lontani e per Lorenzo ora c’è da fare sua la sfida interna alla scuderia prima di vincere la scommessa a Borgo Panigale.

Andrea Dovizioso, Ducati Team. Se non fosse stato per il successo iridato di Marquez le luci del palco si sarebbero molto di più soffermate su di lui e sul suo GP. Il forlivese è secondo, di sostanza, credendoci dal primo giorno. Sono quattro podi stagionali e l’unico rammarico è forse guardando la classifica iridata dove comunque il pilota del Team è in ripresa. Sesto a 124 punti ma con davanti Dani Pedrosa (Repsol Honda) a 155 e fuori per infortunio. Nel prossimo appuntamento in Australia un piazzamento nelle posizioni che contano potrebbe rilanciarlo nelle lotta per essere il migliore dietro i primi tre con Maverick Viñales (Suzuki Ecstar) quarto a 40 punti.

Altre classi

In Moto3™ la corsa iridata è chiusa e il GP del Giappone va ad Enea Bastianini che infligge un KO al campione del mondo Brad Binder (Red Bulla KTM Ajo) al fotofinish. Il pilota del team Gresini vince per la prima volta nel 2016 e se non fosse stato per l’inizio di stagione giù dai podi forse lui sarebbe stato il vero anti numero 41. Il romagnolo può comunque accontentarsi del secondo posto finale prima del cambio di scuderia nel 2017. Ora da tenere a freno c’è la rimonta di Jorge Navarro (Estrella Galicia 0,0), terzo a 21 punti.

Enea Bastianini, Gresini Racing Moto3, Motul Grand Prix of Japan

In Moto2™ vince Tom Luthi (Garage Plus) che conquista il terzo posto in classifica generale. La corsa iridata della classe intermedia è l’unica ad essere ancora aperta e Johann Zarco (Ajo Motorsport) grazie alla piazza d’onore a Motegi scatta in avanti beneficiando del fine settimana senza luce di Alex Rins (Paginas Amarillas HP 40), ventesimo sotto la bandiera a scacchi e ora distante di 21 punti dal transalpino.