Marquez, cinque volte il migliore

Il campione del mondo MotoGP™ commenta la sua vittoria appena celebrata a Cervera.

Marc Marquez, dopo il ritorno a casa è pronto per la pausa invernale e la mente che va già al 2017. Il pilota Repsol Honda ha concluso la stagione come vincitore ma non dominatore, alzando al cielo il suo quinto titolo iridato, il terzo nella classe regina del MotoGP™ con tattica e maturità. Di recente il pilota HRC ha celebrato questo risultato a Cevera, il suo paese natale nell’alta Catalogna.

" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen>

Il nuovo pentacampione si racconta a motogp.com: “Sicuramente è stato un titolo speciale proprio a causa della grande pressione, in molti avevano delle aspettative alte sulle mie prestazioni ed erano impazienti di vedere quello che avrei fatto. È stato un anno in salita anche perché la moto non era la migliore, in molti circuiti faceva fatica e ho dovuto solo pensare a finire la gara; a volte è stato difficile dover subire il sorpasso di alcuni piloti ma ho capito che guadagnare punti era un bene per il mio campionato. Ammetto che a volte ero combattuto. 

Marquez ricorda anche la scorsa stagione, combattuta, accesa e con un finale di tensione: “L’inverno dopo l’annata 2015 è stato difficile, sono arrivato molto motivato all’inizio del campionato e ho capito che eravamo distanti dai nostri avversari. Ammetto che in quel momento ho pensato anche che sarebbe stato impossibile raggiungerli. Poi la mia mentalità è di crederci sempre e di dare il massimo. Mi ricordo che in Qatar, nelle ultime ore prima della gara, abbiamo fatto un grande cambio, molte modifiche e raggiunto un compromesso nell’assetto della moto che è stato, di base, quello utilizzato per tutta la stagione”. Prosegue, “I momenti chiave della stagione sono stati in Argentina e ad Austin, perché iniziare con un podio a Losail e due vittorie consecutive non potevano darmi migliori sensazioni. Altro momento importante a Le Mans, mentre i peggiori forse al Mugello e a Montemelό. Questa stagione si sono rivelate fondamentali le gare sul bagnato, dove è difficile non fare un errore e ma siamo riusciti a chiudere tutte le prove sotto la pioggia nelle prime cinque posizioni”.

Il numero 93 parla della sua vittoria: “Come ho già detto, ho capito che ogni gara è un piccolo passo verso il titolo iridato. Non mi aspettavo però di diventare campione a Motegi, una pista dove faccio fatica, dove non ho mai vinto prima d’ora e dove i piloti Yamaha vanno forte. Anche prima della gara non ho sentito nulla di speciale. Credo anche che a 23 anni avere già cinque titoli mondiali sia una grade cosa ma credo anche che forse avrei potuto averne di più, visto che l’anno scorso ho fatto molti errori. La prossima stagione mi batterò per il sesto e se non va bene lo farò quella seguente, ma non posso pensare troppo ai numeri, altrimenti la pressione aumenta e la concentrazione deve rimanere forte, sul presente”. Termina, “Adesso si possono contare i miei titoli su una mano, dammi il 5! Ma perché non usare anche l’altra? Comunque abbiamo tempo, e questa è la cosa importante”.