Pedrosa brilla da sempre a Motegi

Il pilota di Sabadell ha sempre fatto bene al Twing Ring; numeri che anche in questo 2017 gli daranno la carica

Seppur realmente tagliato fuori dalla corsa al titolo iridato della classe regina, Dani Pedrosa arriva al GP del Giappone, primo appuntamento della lunga tripla d’Asia, con forti motivazioni. Il corridore Repsol Honda, infatti, ha sempre interpretato ottime gare tra le curve della pista nipponica vincendo per l’ultima volta la prova del Sol Levante nel 2015.

Il ‘piccolo samurai’, protagonista del pre-evento in apertura del fine settimana, ha fatto il suo debutto in Giappone nel 2001 raggiungendo l’anno dopo il successo al Twin Ring e chiudendo quella stagione al terzo posto della classifica generale, classe 125cc. Sesto l’annata successiva a Motegi, Pedrosa ha fatto suo il titolo della ottavo di litro prima del passaggio di categoria.

Nel 2004, debuttante della 250cc, il catalano vinse a Motegi salendo sul gradino più altro del podio, l'anno seguente fu una piazza d'onore ma arrivò comunque il secondo titolo.

Passato alla massima serie, il rapporto d’amore con il Twing Ring non è cambiato e nella cilindrata più grande Pedrosa si è imposto per ben altre quattro volte, di seguito dal 2011 al 2013 e poi, appunto, nel 2015 con la 50esima vittoria in carriera. Una gara stupenda questa, chiusa davanti ai piloti Yamaha Valentino Rossi e Jorge Lorenzo nella quale, a brillare per il box Honda, non è stato il campione del mondo in carica Marc Marquez ma il veterano HRC.

Le uniche nubi scure per Pedrosa sono comparse nel cielo di Motegi nella scorsa stagione quando, durante le FP2, il numero 26 è caduto rompendosi la clavicola destra. Il suo posto in squadra è stato preso dall'esperto pilota di casa e collaudatore Honda Hiroshi Aoyama.