Vale, che spettacolo a Losail!

A due giorni dal rinnovo con Yamaha il Dottore sale sul podio, è il numero 228 di un mito senza fine, nonostante i 'lupi del deserto'

Sono passate poco più di 48 ore dall’accordo tra Yamaha e Valentino Rossi, una firma che lega il nove volte campione alla Casa di Iwata per altri due anni, tre con questo appena iniziato. In Qatar, nella prima gara della sua ventitreesima stagione iridata, il Dottore conquista un podio importante dopo un 2017 difficile e un precampionato fatto di alti e bassi. Per il pilota Movistar Yamaha MotoGP un grande inizio di campionato, l’ennesimo, se guardiamo i numeri nel deserto del pesarese che negli ultimi sei anni è sempre entrato nella top cinque e per cinque volte è salito sul podio, sei se contiamo questa.

Ma la gara di Rossi non è per nulla facile, il Dottore parte dalla terza fila ed è costretto al recupero; commette un errore quando alla fine mancano diversi passaggi. Spodestato temporaneamente dal possibile podio, ha poi la forza di recuperare nonostante gli avversari lo incalzino minacciosi. “Sono andato largo”, racconta Valentino. “Mi sono girato e ho visto tutti alle mie spalle; sembravano un branco di lupi”.

Valentino Rossi, Movistar Yamaha MotoGP, Grand Prix of Qatar

Ma la gara è la gara, l’arena preferita di Rossi che spinge fino alla fine restando agganciato al duo di testa: Andrea Dovizioso (Ducati Team) e Marc Marquez (Repsol Honda), i migliori sulla piazza, e chiude a 0,7s sotto la bandiera a scacchi. Poco, pochissimo.

“Sono molto contento”, commenta il pilota Yamaha, “Perché rispetto all’anno scorso questa volta sapevo di fare una bella gara. Ho spinto sin dall’inizio visto che partivo dalla terza fila e, nel primo giro, sono stato in grado di superare alcuni piloti e tenere la posizione. Però non si sa mai se basta, perché ci sono dieci corridori che vanno forte e non è facile. È stato un grandissimo modo di iniziare”. Prosegue, “Dalla seconda parte dell’anno scorso i due più forti sono stati Marquez e Dovizioso, essere riuscito a fare tutta la gara con loro ed essere arrivato alla fine nella loro scia è un buon modo per partire. Sicuramente bisognerà lavorare ma sono contento”.

Che cosa manca quindi per ridurre i circa 0,7s quando nella lotta per la vittoria c’è solo 0,027s di distanza?

“Stare con loro non è una cosa che mi sarei aspettato”. Pensa Valentino. “Ma dobbiamo certamente lavorare, soprattutto sull’accelerazione e trovare il miglior modo di uscire dalle curve. Per il resto, la moto 2018 è molto meglio di quella vecchia e quando spingo sento bene l’anteriore. Dobbiamo fare un altro step ma iniziare così significa essere non così distanti”.

Fino al 2020 Rossi sarà lì a lottare, questa oggi è una certezza. “Nello sport quello che alla fine contano sono i risultati. Solo quelli. Ciò che ti dà la gara è l’unica ragione per cui ho rinnovato e sono contento della mia condizione fisica perché ho lavorato duro per arrivare pronto a questo inizio, è stato un grande modo di accompagnare questo rinnovo”.

Si guarda al prossimo GP, a Termas de Rio Hondo dove nel 2017 le Yamaha furono dominatrici. Rossi ricorda la crescita dei rivali ma la prospettiva è delle migliori. “L’anno scorso siamo stati competitivi in Argentina. Abbiamo fatto primo e secondo e credo sia stata la miglior gara dell’anno. Adesso i giochi sono cambiati, Honda e Ducati sono migliorate e sarà difficile. Ma mi piace la pista e solitamente la nostra moto va bene lì”, termina. “A meno di sorprese, spero di essere competitivo”.