La legge dei satellite, e le emozioni aumentano

La stagione si è aperta nel segno dei team non di fabbrica. Comanda Crutchlow dopo la doppietta di pole dei non ufficiali

Che nel 2018 avremmo visto un MotoGP™ sensazionale si poteva pensare date le grandi premesse della stagione precedente ma, fino a questo punto, era impossibile da prevedere.

Non si parla solo delle rivalità che già sono di fuoco in direzione del terzo GP, ma il riferimento è all’incertezza di una classe regina nella quale tutti, ma proprio tutti, possono vincere. L’equilibrio e l’apertura ad ogni risultato hanno un’importante causa: i piloti satellite fino ad ora hanno fatto meglio di quelli ufficiali.

È ciò che renderà ogni domenica assolutamente non scontata e la bagarre in pista irrisolta fino alla bandiera a scacchi. È quello che farà di tutti gli appuntamenti del calendario tappe imperdibili, da seguire non solo dal venerdì di libere ma addirittura dalla conferenza stampa del giovedì.

L’ordine di arrivo della prova a Termas de Rio Hondo ha visto una maggioranza di corridori non ufficiali nelle prime dieci posizioni della griglia di partenza (sei contro cinque). La vittoria si è giocata tra Cal Crutchlow (LCR Honda Castrol) e Johann Zarco (Monster Yamaha Tech3) dopo che Jack Miller (Alma Pramac Racing) aveva segnato una pole position sensazionale.

Proprio l’australiano, ora in sella alla Ducati, è stato uno di primi piloti a segnare la riduzione di differenza tra i due modi di affrontare il campionato del mondo grazie alla spettacolare vittoria di Assen 2016, GP nel quale fu l’ultima volta che due piloti indipendenti salirono sul podio. È successo ancora, a Termas de Rio Hondo pochi giorni fa.

La MotoGP™ oggi parla di un Crutchlow in grande forma e in testa al campionato. È un record visto che erano quattordici anni che un pilota un pilota indipendente non dominava la classifica iridata. Nel 2004 Sete Gibernau, allora portacolori Telefonica Movistar Honda, fece il passo per tre gare.

La competitività di quelli che una volta erano i secondi team è visibile anche in qualifica dove hanno dominato Miller e, nel GP inaugurale, Zarco. Un ultimo dato, la stagione 2018 si è aperta come la più combattuta e incerta da quando esiste il sistema a punti attuale con quindici piloti in 33 lunghezze iridate anche grazie alle prestazioni dei team non di fabbrica.

Riusciranno i piloti ufficiali portare alla pari il conto già dal COTA? Per saperlo resta su motogp.com.