Lorenzo, è questa la strada migliore?

Nuove soluzioni che potrebbero far compiere ulteriori passi in avanti al numero 99 in sella alla Ducati. Dice la sua anche Dovizioso

Sembra che Jorge Lorenzo stia risolvendo i problemi di adattamento alla DesmosediciGP e, quanto dimostrato di recente in gara a Le Mans, potrebbe confermare questa testi. Il pilota del Ducati Team ha condotto la prova francese per diversi passaggi prima si subire il ritorno degli avversari e chiudere sesto. Un miglioramento nelle prestazioni che ha coinciso un nuovo e ulteriore lavoro sul prototipo. “Normalmente con le gomme ancora fredde mi trovo meglio che il resto dei piloti”, afferma a caldo Lorenzo nel post gara. “Alla prima curva mi si è chiuso l’anteriore, per fortuna mi sono salvato e ho potuto mettermi al comando”.

Lorenzo non ha potuto continuare con il gran passo date l’abbassarsi delle prestazioni della mescola soft ma la prova al Circuito Bugatti è servita per trovare ulteriori idee che possono farlo stare ancora meglio in sella alla moto italiana. “Sto soffrendo un po’ a livello di ergonomia della moto. Non mi trovo bene con le dimensioni del serbatoio, è troppo in là. È difficile arrivare fino a fine gara senza affaticare le braccia in frenata”.

L’adattamento quindi, ad una moto totalmente diversa dalla M1, sulla quale ha passato e vinto per stagioni. Una situazione che attende ancora delle risposte ma sulla quale Andrea Dovizioso, uomo Ducati da sei anni e che recentemente ha rinnovato per altri due campionati, ha il suo pensiero partendo da lontano.

“La risposta necessita di molto tempo”. Dice Dovizioso nel corso dell’appuntamento con i media nel venerdì di GP in Francia. La domanda era una delle ricorrenti sul binomio Lorenzo – Ducati che sembra non decollare come il fu il Rossi – Ducati e che ha sicuramente meno successo di quello rinnovato nel venerdì francese. Ma perché? “Come sempre ci sono tante motivazioni del perché accadono certe cose”. Dice Dovizioso, “Io credo che quando Rossi arrivò in Ducati la situazione era totalmente diversa. La moto era molto, molto particolare. Non voglio dire che non era competitiva, perché Casey (Stoner, ndr) ci vinceva, però credo che quella moto era ben lontana dall’attuale. Bisogna dividere la situazione di Valentino in Ducati e quella di Lorenzo oggi. La Ducati ora è molto competitiva, è molto veloce e ci vanno forte molti piloti. Non è come quando c’era Casey che era l’unico a vincerci. Riuscire ad andare forte nella MotoGP™ di oggi è molto complicato perché ci sono tanti aspetti”. E sulla situazione di Lorenzo, il numero 4 del team afferma: “Non voglio entrare troppo nel dettaglio, ma Jorge è stato abituato a guidare solo un tipo di moto e, secondo me, lui si è fatto delle idee ben chiare di come si deve guidare e di come bisogna lavorare; però in Ducati è diverso di come ha fatto fino a ora. E questo non funziona. Nulla toglie alla competitività e al campione che è stato ed è ancora Jorge ma i risultati non si ottengono nello stesso modo e per ogni situazione bisogna cercare di essere aperti mentalmente e per cercare di portare a casa il massimo adeguandosi”.