Yamaha, quando il risultato dice molto di più

Valentino domina in gara ma scivola a quattro giri dal termine. È comunque una grande prova di forza per Yamaha, che dimostra di essere torn

I primi progressi si iniziavano ad intravedere al MotorLand, Thailandia e Giappone sono state due gare di conferme, mentre Phillip Island ha segnato il definitivo ritorno della Yamaha con il successo di Maverick Viñales (Movistar Yamaha MotoGP). Al Sepang International Circuit il team ufficiale stava per riconfermarsi grazie a Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP), che ha dominato fino a quattro giri dal termine.

Oggi abbiamo vissuto un sogno

Il Dottore è scivolato nel finale quando era in testa, ma è tornato in pista per tagliare il traguardo in 18esima posizione. Lo Shell Malaysia Motorcycle Grand Prix ha rappresentato l’ennesima dimostrazione di tenacia da parte del pilota e, nella sfortuna della caduta, un’ulteriore conferma dei passi avanti compiuti dalla squadra.

La vittoria era alla portata e Valentino lo stava dimostrando grazie ad una gara autorevole. È riuscito a tenere dietro Marc Marquez (Repsol Honda Team), che in ottica 2019 vede in Yamaha un temibile avversario: “Questo fine settimana è stata estremamente veloce, sia Zarco sia Valentino avevano un’accelerazione incredibile in uscita di curva. Ho spinto al massimo perché non sapevo quale fosse il limite dei miei avversari. Generalmente lottiamo con le Ducati, ma stavolta Yamaha è stata l’avversario più tosto”.

Marquez preoccupato è sintomo di una ritrovata Yamaha, che sta tornando ad imporsi mettendo paura ai rivali. Nonostante il risultato finale, nei box della Casa di Iwata regna l’ottimismo, alla luce della competitività dimostrata a Sepang.

Valentino Rossi infatti sorride pur non avendo raccolto i 25 punti che si aspettava: “Oggi abbiamo vissuto un sogno, se insieme a Luca Marini e Francesco Bagnaia (SKY Racing Team VR46) avessi vinto anche io sarebbe stata la giornata più bella della carriera. In gara stavo spingendo e cercavo di tenere il vantaggio, o almeno rendere difficili le cose a Marquez.

Poi spiega la caduta, ma tira le somme di una trasferta asiatica più che positiva, in cui i miglioramenti sono stati evidenti e soddsisfacenti: “Negli ultimi giri probabilmente ancora soffriamo un pochino di più. Appena ho piegato mi è partito il posteriore e non me lo aspettavo proprio. Comunque Yamaha nelle ultime gare ha trovato qualcosa di interessante. Dobbiamo ancora migliorare e lavorare, ma abbiamo fatto buoni weekend, sia Maverick domenica scorsa sia io oggi. Siamo più competitivi, dobbiamo continuare così”.

Non solo Rossi: anche Viñales, che partiva dall’11esima casella, è stato autore di una rimonta che lo ha portato a tagliare il traguardo in quarta posizione. Forte del successo in Australia, lo spagnolo voleva replicarsi in Malesia, ma nulla ha potuto contro un compagno di squadra decisamente in forma. Il risultato odierno però è un’iniezione di fiducia in vista dell’ultima gara a Valencia e del prossimo anno. 

Non da meno Johann Zarco, protagonista delle qualifiche e terzo al traguardo: “Stavo faticando molto, ho fatto una bellissima partenza e ho spinto abbastanza. Ho cercato di attaccare Valentino all’inizio, ma era molto a suo agio. Ero veloce ma non abbastanza da superarlo. Nella prima metà gara sono andato molto forte, poi ho commesso un errore quando Marquez mi ha superato ad inizio gara. Comunque sono contento del podio”.

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