Ci sono circa 0,4s tra Johann Zarco e Maverick Viñales nella classifica generale delle prove a Buriram. Quasi mezzo secondo tra il secondo e l’ottavo in classifica unito ai circa 0,6s tra il transalpino della scuderia Movistar Yamaha Tech3 e Valentino Rossi, in Thailandia solo dodicesimo. Un divario tra M1 che va a netto favore della nera del team francese e fa tornare i dubbi, quasi fantasmi del difficile 2017, alla squadra ufficiale di Iwata.
Il grande lavoro del team Movistar Yamaha
Quello che più ha impressionato è stata la facilità di arrivare ad un passo da primato di Zarco che, anche con mescole più dure, ha sempre mantenuto un ritmo in linea con i più veloci. “Sono stato molto soddisfatto sin dal primo giorno”, ha commentato il miglior rookie del 2017. “Credo che la mia moto sia molto meglio di quella della scorsa stagione; ha un grande potenziale. Ho guidato con facilità, facendo dei buoni crono con gomme usate e spingendo bene per i migliori i tempi. Sono contento”.
Zarco: "Sono contento di aver marcato l'1:29s"
Di contro, le difficoltà degli uomini Movistar. Non solo di arrivare nelle prime posizioni ma che, una volta lì, non hanno saputo mantenersi nelle parti nobili della classifica. Ancora peggio, forse, è la apparente mancanza di spiegazioni e la difficoltà di adattamento da una giornata di prove all’altra. Esemplificativo è il commento di Viñales che con un cambio all’elettronica e il ritorno alle impostazioni di Sepang ha chiuso il sabato come quarto mentre domenica, con la stessa configurazione, non è riuscito a migliorarsi.
Discorso analogo per Rossi. Il Dottore, seppur impegnato in un grande lavoro in diverse aree della moto, mai è sembrato a suo agio sul nuovo prototipo e mai in grado di seguire le veloci Honda e le più lente Ducati. Sensazioni non ottimali, che lo hanno portato anche all’errore nel suo il giro ‘buono’.
Yamaha risolverà i problemi dell'anno scorso?
“Penso che siamo migliorati oggi”, ha detto il nove volte iridato. “Ero sull’1:30.5s ma ho fatto una sbavatura e non sono riuscito ad abbassare sul 30.2s. Eravamo tutti vicini. Tanti piloto sono stati veloci in Malesia e qui hanno fatto fatica. Non abbiamo fatto molti progressi rispetto all’anno scorso, specialmente dal punto di vista dell’elettronica”.
I problemi di Yamaha nel 2017
Rossi, pur dichiarandosi pronto a fare di tutto per tornare tra i migliori già da Losail, descrive una situazione non facile proprio a partire da quello che ora è il tallone d’Achille Yamaha. Lo conferma Viñales, “Sono stati test difficili. Abbiamo lavorato e provato molte configurazioni e, nonostante abbiamo fatto dei miglioramenti, i problemi restano”, Il catalano descrive una lotta contro il tempo: “Le gare stanno arrivando e restano solo le prove in Qatar. Dobbiamo lavorare e dare il 100%”.
La parola a Massimo Meregalli, direttore del team: “Non ci siamo concentrati sul time attack ma abbiamo messo a referto giri con gomme usate e provando tanti particolari. È stata una tre giorni utile per fissare le idee sul motore e sul telaio, il pacchetto è stato confermato. Ora dobbiamo lavorare sull’elettronica perché è una parte ancora da migliorare. Il test a Losail sarà utile per trovare soluzioni in quest’area”.
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