Wayne Rayney: un vero guerriero

La leggenda del motociclismo è impegnata a coltivare le promesse delle due ruote americane

Dal blog di Nick Harris

Sembra che solo a pronunciare i grandi nomi essi tornino qui, nel paddock, con noi. Kenny Roberts Senior e Junior, Freddie Spencer, Eddie Lawson, Wayne Rainey, Kevin Schwantz e Nicky Hayden.

C’è gente nata per la battaglia. Quando molti di noi abbandonano la lotta i veri guerrieri restano sul campo affrontando qualunque situazione.

Che era a Misano il 5 settembre del 1993 non potrà dimenticare quella data. Fu un pomeriggio nel quale un grande atleta cadde dalla vetta più alta e un terribile incidente cambiò per sempre la vita a Wayne Rainey. Il pilota americano era alla caccia del quarto titolo iridato consecutivo e fu costretto per sempre ad una sedia a rotelle.

Era là, questo fine settimana, sul Circuito delle Americhe come supervisore della MotoAmerica. Il motociclismo a stelle e strisce stava attraversando un brutto periodo e Rainey decise che era ora di riportarlo alla antica importanza. Con Paul Carruthers (figlio di Kel, campione del mondo 250cc e mentore di Kenny Roberts) crearono il progetto MotoAmerica. I frutti iniziano a vedersi e in questo 2018 nel quale abbiamo un pilota americano in MotoGP™, classe Moto2™: Joe Roberts.

In seguito all’incidente, Wayne tornò nel paddock due anni dopo. Non potendo camminare e quindi salire in sella ad una moto, gareggiò su un kart contro il suo amico Eddie Lawson. La strada di Rainey è stata in salita, ma quando uno è un guerriero non può che non lottare. Ci sarà un altro campione del mondo americano, ma sicuramente più tardi di quanto vorrebbe Wayne.