Rossi e Lorenzo, la distensione. E non dite che sono finiti

Al Mugello il maiorchino vince alla grande, Valentino è il re del sabato e poi c'è la bella stretta di mano

È la conferenza stampa post gara al Mugello, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo si promettono una gita a Venezia con le rispettive fidanzate e la scena ha colpito tutti positivamente. Il ritrovato pentacampione e l’infinito Dottore, che mai si sono totalmente sopportati specialmente da compagni di squadra, tornano a sorridere e si danno la mano per la seconda volta in pochi minuti. È una bella scena che fa bene allo sport; non avrebbe potuto esserci finale di GP italiano migliore.

Ma c’è di più. Ci eravamo abituati ad altri nomi, nella passata stagione come in questo inizio di 2018: il marziano Marc Marquez (Repsol Honda), il convinto Andrea Dovizioso (Ducati Team) e la veloce rivelazione Johann Zarco (Monster Yamaha MotoGP). In Italia sono tornati a calcare il palco piloti dati, da molti, troppo presto come finiti.

E il fine settimana toscano ci consegna altri due potenziali pretendenti alla corsa iridata dopo un GP per nulla facile per gli altri. Marquez cade, Desmo Dovi è costretto agli straordinari per chiudere come secondo e Zarco resta l’illustre non pervenuto nella domenica dove Lorenzo risfodera il ‘martillo’ e picchia duro sul cronometro, vincendo in solitaria come ai vecchi (e bei) tempi fortissimo delle migliori sensazioni sulla DesmosediciGP ora diventata anche la sua moto.

Attendiamo la conferma in Catalogna intanto possiamo assistere non solo alla ‘riconciliazione’ con lo storico rivale, ma anche ad una gara affrontata in maniera determinata e serena e ad un post corsa fatto di tanta gioia ma malinconica: a ieri, il numero 99 è dato in divorzio certo da Ducati. Chi non credeva in Lorenzo come ducatista si è dovuto ricredere, è così.

E poi c’è lui, Rossi, che in i detrattori continuano a chiamare ‘pensionato’ ma che, lo dice la pista è ancora lì a lottare per la vittoria. A 39 anni e più fa esplodere il Mugello con una pole da record. Era il più atteso e non ha tradito le aspettative, oltre al primato in qualifica la sua gara è di lotta e termina con il terzo posto. Posizione che se ai nostalgici e agli oggettivamente sportivi crea una certa esaltazione, allo stesso Valentino non va così bene.

C’è da credergli quando dice che risolti i problemi sulla M1 potrà lottare per la vittoria, anche perché sono le stesse cose che dice il collega di box Maverick Viñales, giovane spagnolo dalle belle speranze ma tradite proprio dal mezzo meccanico. I messaggi dei due piloti a Iwata ormai non si contano più e per ora possiamo solo fantasticare su quello che potrebbe fare The Doctor con una moto ottima.