Rossi, leggenda affamata: il decimo è possibile

A Sepang è scivolato mentre era al comando della gara, le difficoltà di quest’anno non gli tolgono motivazione e il 2019 potrà essere suo

115 vittorie, 65 podi, 9 titoli mondiali: i numeri parlano al posto di Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP), il pilota più vincente dell’era moderna, l’uomo che è andato oltre ogni limite superando se stesso e stupendo il mondo. Anche domenica, in Malesia, stava riuscendo nell’impresa di arrivare a quota 116 successi, ma una scivolata a quattro giri dal termine glielo ha impedito. La sua sarebbe stata una domenica perfetta, un successo come ciliegina sulla torta di un GP nel quale il fratello Luca Marini (Sky Racing Team VR46) ha vinto la prima gara e, sempre in Moto2™, l’allievo Francesco Bagnaia (Sky Racing Team VR46) è salito sul tetto del mondo.

Dominare un GP dall’inizio, con una partenza bruciante anche grazie alla ritrovata competitività della M1 è di per sé un grande risultato. Il dare quasi 2 secondi al cannibale Marc Marquez, campione del mondo Repsol Honda, è stata una totale estasi del pubblico malese ma l'uscire di scena quando il sogno si stava realizzando è stata una cocente delusione che non cancella la grandiosità di Valentino, lì da vent’anni a giocarsi la vittoria, oggi più di altre stagioni, la prossima sicuramente di più.

Indipendentemente dal risultato finale della gara al Sepang International Circuit, il Dottore ha dato prova di esserci, di non volersi arrendere e di voler continuare a macinare successi e battere record. In una stagione complicata, dove le evidenti difficoltà tecniche della Yamaha lo hanno relegato nelle retrovie in più di un’occasione, è riuscito a rialzarsi lavorando sodo e trovando miglioramenti sulla moto che iniziano a portare frutto. Chiuderà la stagione lottando fino alla fina, coltello tra i denti, con il più giovane collega di box Maverick Viñales. In ballo c’è il terzo posto iridato e il primato nella scuderia che punta ancora su di lui come sul talentuoso di Figueres per tornare in vetta nel 2019. Nota: nel triplete, grazie alla vittoria del numero 25 a Phillip Island e al quasi trionfo del Dottore, i tre diapason hanno già iniziato a far paura ai rivali.

Valentino Rossi non sembra sentire l’età, ha l’esperienza del veterano ma lotta come un esordiente. Non ha più nulla da dimostrare, è salito sul tetto del mondo per nove volte, nessuno come lui nell’attuale MotoGP™. Eppure quel 9 gli sta stretto, vuole raggiungere la doppia cifra e non lo nasconde. Una Yamaha non all’altezza delle aspettative e della concorrenza non gli ha permesso di combattere per la corona, ma dai test di Valencia che inizieranno tra poche settimane (20 – 21 novembre), Rossi potrà iniziare a preparare la sua rincorsa al decimo campionato, obiettivo realizzabile e tra i grandi temi del prossimo anno.

Nella seconda metà del 2018 la Casa di Iwata ha compiuto decisi passi in avanti che l’hanno portata a vincere, come detto, in Australia. Rossi ha quasi replicato e la scivolata non nasconde che la direzione presa è quella giusta. Lo confermano gli uomini Yamaha, di cui si fa portavoce Meregalli, direttore del team con base italiana: “Ora abbiamo dati importanti per prendere decisioni e affrontare al meglio la prossima stagione”.

Il prossimo sarà ancora un anno all’insegna di Rossi che non vuole lasciare nulla sul piatto. Con l’aiuto di Viñales e del futuro test team europeo, il Dottore vuole interrompere il dominio di Marc Marquez (Repsol Honda Team) e, se avrà una moto competitiva, ha tutte le carte in regola per tornare ad apporre il proprio tassello sulla Torre dei Campioni. Sarebbe il decimo, possibilissimo visto che sta parlando non di un campione qualunque ma di una leggenda in pista.

Il 2019 sarà l’anno della infinita leggenda? Il decimo titolo è possibile, Rossi e Yamaha daranno tutto. Non perdere la prossima stagione che inizia adesso, il 20 e 21 di novembre, dai test di Valencia. Vivi il MotoGP™, LIVE e OnDemand, con il VideoPass!