Davide Brivio, l’uomo che ha riportato Suzuki al successo

Il Team Manager del Team Suzuki Ecstar è l’ospite d’onore del podcast in inglese dedicato al MotoGP™!

Dopo che Joan Mir ha conquistato il Campionato del Mondo MotoGP 2020 e il Team Suzuki Ecstar si è aggiudicato anche il Campionato a squadre, per questo i conduttori di Last on the Brakes hanno accolto Davide Brivio, l’uomo dietro a tutti i successi! Al termine della gara del GP de Gran Premio Motul de la Comunitat Valenciana il dirigente italiano ci spiega come sia diventato team manager e come abbia fatto a riportare la Suzuki sulla vetta del mondiale due ruote.

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“Con Suzuki, la cosa molto bella è che siamo partiti davvero da un libro bianco – inizia a raccontare Brivio riferendosi al ritorno in MotoGP™ della casa di Hamamatsu - E ricordo che ad uno dei primi incontri chiesi perché la Suzuki avesse lasciato il MotoGP nel 2011 se iniziammo a parlare a fine 2012 per poi iniziare ufficialmente il 1° aprile 2013!”

“Quindi, avevamo bisogno di organizzare la squadra e poi ho detto ‘Ok, e le attrezzature? Voglio dire, dov’era la base della squadra, i camion, il materiale, le casse e quant’altro’. E loro mi risposero: Non abbiamo niente!” Una risposta che sorprese il manager italiano ma che trovò la situazione piuttosto intrigante: “Abbiamo iniziato da zero e questo ha reso le cose molto più interessanti. Lo rifarei domani! Così siamo partiti: cosa dobbiamo comprare? Compriamo questo, ci serve questo, ci serve quello... Il personale, le attrezzature, tutto! Siamo partiti assolutamente da zero. Quindi sì, siamo tutti molto felici, molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto”.

Oltre all’aspetto logistico, giunse poi il momento di pensare ai piloti e la filosofia è stata, fin dall’inizio, quella di accogliere degli esordienti: “Siamo orgogliosi di portare avanti quest’idea scommettendo su dei giovani facendoli crescere creando una sorta di pilota Suzuki. Ok, non si sa mai perché un giorno potrebbero lasciare la squadra ma in ogni caso, soprattutto il nostro presidente, il nostro top management cerca sempre di stimolarci ad andare in questa direzione. È molto più difficile, molto più impegnativo ma sì, siamo orgogliosi di questo progetto. Abbiamo preso Viñales dalla Moto2™ anche se in tanti pensavano che fosse troppo presto e che non era il modo corretto di fare le cose”.

“Poi quando se n’è andato abbiamo fatto la stessa cosa con Alex Rins perché ci piaceva. Con lui abbiamo visto i primi risultati per questo abbiamo poi deciso di fare lo stesso con Joan Mir. Anche in questo caso, stiamo parlando di un pilota che aveva trascorso un solo un anno in Moto2™. E quando Joan è arrivato, sarebbe stata solo la sua quarta stagione nel Campionato del Mondo! Due anni in Moto3, uno in Moto2 per saltare in MotoGP. E per Suzuki è ancora più impegnativo perché non abbiamo un team satellite, non abbiamo un posto dove pescare i giovani piloti”.

“Abbiamo avuto la fortuna di trovare bravi ragazzi, bravi piloti. De talenti. Inoltre, una cosa importante che abbiamo sempre cercato di fare fin dall’inizio di questo progetto è che volevamo che le persone - piloti e anche lo staff del team - fossero felici di unirsi a Suzuki, non come seconda, terza o quarta scelta. Quando abbiamo iniziato, erano Aleix e Viñales e per loro è stato un successo correre per Suzuki ed essere in una squadra ufficiale. Ricordo il primo incontro con Joan, gli dissi: ‘Ok, ci piacerebbe averti’ e gli abbiamo chiesto ‘Vuoi venire in Suzuki?’ Lui rispose di sì, così abbiamo detto OK, parliamone. Vogliamo davvero che la gente abbia voglia di stare con noi”.

Ecco di quali altri temi ha parlato Davide Brivio in questo episodio:
- Da dove viene l’amore di Davide per le corse
- I suoi primi lavori nelle corse
- Le prime esperienze in MotoGP™ e la collaborazione con Rossi
- Portare la mentalità vincente in Suzuki
- Creare delle stelle in Suzuki cresciute in casa

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