La lealtà verrà ripagata; la pazienza paga

L’ex telecronista MotoGP™ Nick Harris rende omaggio a tutti gli appassionati che sono sempre rimasti fedeli al mondiale

Due vittorie eccezionali questa settimana, una sulle due e una sulle quattro ruote. Entrambe enfatizzate dal fatto che la lealtà verrà ripagata. La stupenda prima vittoria di Pecco Bagnaia nella classe regina conquistata domenica al MotorLand Aragon è arrivata sette giorni dopo il pazzesco successo di Max Verstappen in Formula Uno a Zandvoort nella sua Olanda. Il problema è che queste ricompense per alcuni possono essere dietro l’angolo ma per altri possono anche essere lunghe decenni.

Francesco Bagnaia, Ducati Lenovo Team, Gran Premio TISSOT de Aragón

Il grande duello di Bagnaia con Marc Marquez ha regalato all’Italia la sua vittoria numero 250 nella classe regina. La vittoria di Verstappen sulla pista di casa di Zandvoort ha fatto letteralmente impazzire di gioia i tifosi orange che si sono resi protagonisti di grandissimi festeggiamenti. Questa pazzia generalizzata non deve stupire dato che il successo negli sport a motore e specialmente sull’asfalto sarebbe già dovuto arrivare da tempo per una nazione che però ha sempre dimostrato una lealtà sconfinata nonostante i suoi piloti mancassero l’appuntamento con il successo. Quale altro sport potrebbe dar vita a una tale lealtà nonostante un pilota della classe regina non vinca un Gran Premio da 40 anni? Qualcuno nomini un altro sport in grado di attrarre delle folle record che ogni anno prendono d’assalto il circuito di Assen che fin dalla prima edizione del Campionato del Mondo andata in scena nel 1949 ospita le gare e che ormai da tanto tempo ha conquistato la fama della Cattedrale della Velocità. Non sono solo gli olandesi ad aver dimostrato una grande lealtà del genere. Folle immense ogni anno si dirigono al Sachsenring nonostante l’unica vittoria tedesca nella classe regina risalga a 47 anni fa. Due settimane fa il ristretto numero di spettatori ammesso a Silverstone ha acquistato tutti i biglietti nonostante un pilota di casa non vinca una gara della classe regina sulla pista di casa dai tempi dell’Isola di Man.

Gli olandesi senza dubbio sanno come festeggiare come ho avuto modo di scoprire bene 41 anni fa. Era una delle mie prime volte come giornalista ai Gran Premi: quella volta andava in scena il TT olandese, edizione 1980. L’idolo di casa Jack Middelburg vinse nella classe 500cc davanti a Graziano Rossi e Franco Uncini mandando completamente in delirio la folla di oltre 100.000 persone. Tutti erano completamente impazziti. Non come lo spettacolo pirotecnico visto la scorsa settimana a Zandvoort ma semplicemente un’esplosione di arancione e gioia che sembrava dovesse andare avanti per sempre. Ingenuamente pensavo che tutti i Gran Premi sarebbero stati come quello ma Assen quel pomeriggio, quella sera e quella notte firmò un record che raramente è stato riscritto. Un anno dopo Middelburg vinse a Silverstone il Gran Premio di Gran Bretagna. Un olandese non aveva mai vinto un’altra gara nella classe regina. Nove anni dopo, nel 1990, Wilco Zeelenberg al Nürburgring vinse il Gran Premio di Germania nella 250cc e Hans Spaan portò a casa cinque gare nella classe 125cc regalando all’Olanda l’ultima vittoria nella sua storia. Però ogni anno la folla ha continuato a invadere Assen.

Francesco Bagnaia, Ducati Lenovo Team, Gran Premio TISSOT de Aragón

Nonostante il grande successo nelle categorie minori grazie all’impegno di piloti come Toni Mang, Dirk Raudies, Ralf Waldmann e Stefan Bradl, solo in un’occasione la Germania ha provato il gusto di vincere una gara nella classe regina ed è addirittura stata controversa. Nel 1974 Edmund Czihak vinse il Gran Premio di Germania nella 500cc sulla pista del Nürburgring quando tutti i big decisero di boicottare l’appuntamento per questioni di sicurezza.

Cal Crutchlow ha regalato delle belle gioie ai tifosi britannici vincendo tre gare nella classe regina ma hanno dovuto attendere 35 anni. Prima di Crutchlow l’ultimo britannico a vincere nella classe regina era stato nel 1981 Sheene in uno sport che una volta era dominato dai piloti britannici e dalle moto britanniche. Hanno invaso Silverstone un paio di settimane fa pur sapendo che un pilota di casa non vince una gara della classe regina dal 1977, dai tempi del circuito montagnoso del TT.

Non è stata una grande sorpresa vedere come le gare coi sidecar siano così popolari in Olanda, Germania e Gran Bretagna. Tutti e tre i Paesi infatti hanno avuto dei piloti che in questa categoria si sono laureati campioni del mondo. Anche per questo motivo non deve stupire il fatto che abbiano continuato a ospitare delle gare di sidecar anche dopo la loro fine come parte del Campionato del Mondo ufficiale avvenuta nel 1996.

Le gare di sidecar non torneranno più all’interno del Campionato del Mondo. Max Verstappen potrebbe ripagare quei tifosi olandesi con la conquista del titolo iridato in Formula Uno ma ciò che meritano davvero quegli appassionati olandesi, tedeschi e britannici è il successo finale in MotoGP™. La lunga attesa – per quanto lunga sarà stata – ne sarà valsa la pena. Basta chiedere a Fabio Quartararo e a quegli appassionati francesi.

Segui tutte le sessioni, guarda le interviste esclusive, le gare storiche e tanti altri fantastici contenuti: tutto col VideoPass!