Analisi tecnica del COTA

Motore a V o in linea, l’importanza dell’aerodinamica e la possibilità di vedere il nuovo telaio Suzuki. Cosa tenere d’occhio

Il Red Bull Grand Prix of the Americas è il prossimo appuntamento del Campionato del Mondo MotoGP™ e la pista di Austin offre un layout complesso ma altamente motivante su cui misurarsi. Per questo motivo, abbiamo raccolto alcune caratteristiche tecniche che potrai osservare nel corso di questo fine settimana.

V4 o quattro cilindri in linea

Il COTA ha il rettilineo più lungo del calendario, è di 1.2 km, ed è nel tratto mastodontico che unisce la curva 11 alla 12, due curve lente. È un tratto dove sono necessari cavalli e trazione ma in questo circuito non è richiesta solo la potenza.

Mentre Marc Marquez (Repsol Honda Team) e il suo potente V4 Honda hanno dominato ad Austin sugli altri quattro gradini del podio, tra il 2018 e il 2019, ci sono salite Yamaha e Suzuki, moto con quattro cilindri in linea. La percorrenza in curva è importante quanto la potenza sul rettilineo e sarà interessante vedere quali costruttori potranno affrontare al meglio il COTA nel 2021.

Fabio Quartararo, Francesco Bagnaia, Gran Premio Octo di San Marino e della Riviera di Rimini

L'aerodinamica

Ci sono alcune zone di accelerazione cruciali a cui seguono curve molto lente. Ma ci sono anche molte zone di accelerazione brevi e taglienti che metteranno alla prova le capacità di limitare l'impennata del pacchetto aerodinamico della moto.

Dall'altro lato però, i numerosi e rapidi cambi di direzione fanno da protagonisti, infatti, in un tratto della pista i piloti cambiano direzione sette volte in rapida successione. Questo settore richiede uno sforzo fisico enorme e quando c'è molta aerodinamica all'anteriore della moto lo sforzo aumenta ancora di più. Mantenere l'equilibrio tra un pacchetto aerodinamico che funzioni sul rettilineo e che si blocchi quando la moto fa una piega acuta è un aspetto cruciale.

Jack Miller, Ducati Lenovo Team, Misano MotoGP™ Official Test

Freno posteriore

Il COTA offre un ruolo da grande protagonista anche al freno posteriore. Tutte le piste del calendario MotoGP™ ne richiedono un uso generoso utilizzo ma ad Austin ne serve ancora di più del solito.

Il tratto di pista serpeggiante dalla curva 3 alla 10 vede i piloti diminuire costantemente la velocità. Per affrontare le curve è necessario mantenere l'accelerazione perché il posteriore possa ruotare correttamente ma questa tattica non è potente come al solito al COTA. Qui serve ridurre in modo importante la velocità, quindi, i piloti ricorrono a leggeri ma preziosi tocchi al freno posteriore mentre sono in curva per ridurre la velocità per mantenere la traiettoria.

Il nuovo telaio Suzuki

Suzuki ha testato il telaio nella foto qui sotto, all'ultimo test di Misano. Questa versione presenta una sezione di carbonio incollata sulla parte superiore della trave principale del telaio.

Team Suzuki Ecstar, Misano MotoGP™ Official Test

Apparentemente, è stato qualcosa che ha permesso sia a Joan Mir e al compagno di squadra Alex Rins (Team Suzuki Ecstar) di migliorare le prestazioni in frenata, qualcosa che il campione del mondo in carica ha commentato spesso nel corso di questa stagione. Le prestazioni di frenata sono necessarie in diverse aree del COTA. La curva 1 è un punto dove ci si aggrappa ai freni, la 11 è un tornante stretto così come la 12, una curva che i piloti affrontano a più di 330 km/h. Tenete d'occhio le moto di Mir e Rins, ci potrebbe essere qualcosa di diverso sulle GSX-RR questo fine settimana.

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