L’evoluzione dei piloti, le due facce del Campionato 2021

Quartararo è stato il più costante, Bagnaia ha terminato in crescendo mentre Zarco ha iniziato alla grande per poi rallentare il ritmo

La stagione 2021 del Campionato del Mondo MotoGP™️ passerà alla storia per, tra le altre ragioni, l'incoronazione di Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP), il ritiro del MotoGP™️ Legend Valentino Rossi e il ritorno stellare di Marc Marquez (Repsol Honda Team) a Portimao dopo aver superato un grave infortunio. Tutti i piloti hanno avuto i loro momenti più dolci e amari nel corso della stagione: la prima metà, dal GP del Qatar al TT di Assen, e la seconda iniziata dopo la pausa estiva, quindi tra il GP della Stiria e il finale di stagione a Valencia.

1st part of the season vs 2nd part of the season_TAB_2021

La consistenza del campione

Quartararo non ha perso tempo per presentare la sua candidatura al titolo vincendo i GP di Doha e del Portogallo. Il suo passo indietro a Jerez, dov'è arrivato 13° a causa della sindrome compartimentale, è stato rapidamente accantonato dal podio che ha ottenuto a Le Mans, per poi continuare prendendosi la terza vittoria dell'anno, al Mugello. In Catalunya, a causa di una doppia penalità, si è visto sfuggire un'altra vittoria che però è arrivata ad Assen. Dopo la pausa, e nonostante la spinta di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), El Diablo ha continuato a collezionare podi aggiungendo un'altra vittoria a Silverstone e di nuovo una al GP dell'Emilia-Romagna.

Il progresso di Bagnaia non è stato premiato

Bagnaia, da parte sua, è andato chiaramente di bene in meglio. Se Quartararo aveva segnato 156 punti nella prima metà della stagione e 122 nella seconda metà, il progresso di Pecco è stato molto più accentuato. L'italiano è stato il terzo pilota col punteggio più alto fino ad Assen, con 109 punti, lontano dai 143 accumulati in una stellare seconda metà di stagione durante la quale, tra l'altro, ha ottenuto le sue prime quattro vittorie in classe regina ad Aragon, Misano, Algarve e Valencia. Una caduta nelle prime fasi della gara di casa al Mugello, mentre era in testa, lo ha visto perdere punti preziosi in classifica. Nonostante la costanza dimostrata nel corso della seconda metà di stagione, Pecco non è riuscito a strappare la corona al nuovo campione.

Zarco, dal sogno del titolo alla top 5

Se la progressione di Pecco è stato chiaramente verso l'alto, le sensazioni sono state molto diverse per un altro pilota Ducati: Johann Zarco (Pramac Racing). Il francese è stato in testa alla classifica generale nelle prime settimane di gara grazie ai suoi due secondi posti nel doppio appuntamento in Qatar. Ha poi aggiunto due podi, a Le Mans e in Catalunya, avvicinandosi alla pausa estiva col secondo punteggio più alto (122), secondo solo a Quartararo. Purtroppo per lui, Zarco ha visto scendere in modo significativo i suoi risultati anche a causa di problemi fisici e terminando il Campionato senza tornare sul podio e con 51 punti totali nella seconda metà dell'anno, chiudendo così la top 5 della generale.

Marquez e Oliveira, testa e croce

Altri piloti come Joan Mir (Team Suzuki Ecstar) e Jack Miller (Ducati Lenovo Team) hanno avuto cifre simili in entrambe le metà della stagione, mentre altri piloti hanno avuto prestazioni contrastanti. Una situazione análoga a quella vissuta da Zarco, vale per Miguel Oliveira (Red Bull KTM Factory Racing). Vincitore in Catalunya e poi tre volte di fila sul podio, il portoghese ha registrato un calo notevole dopo la pausa, accumulando solo nove punti in totale dal GP della Styria. Molto diverso dal suo compagno di squadra, Brad Binder, che è andato di bene in meglio: vincitore in Austria e sesto assoluto. Dall'altra parte della bilancia ci sono anche piloti come Marquez, che è riapparso a Portimao. Dopo aver vinto di nuovo in Germania, ha aggiunto un altro podio ad Aragon prima di mettere insieme due vittorie ad Austin e Misano. Solo il nuovo episodio di diplopia ha frenato una ripresa fulminea.

Grande balzo per le matricole

La tendenza al rialzo è stata evidente anche nei due piloti in corsa per il Rookie of the Year fino all’ultima gara del 2021: Jorge Martin (Pramac Racing) ed Enea Bastianini (Avintia Esponsorama). Lo spagnolo, assente per quattro gare, (Portimao, Jerez, Le Mans e Mugello) dopo aver subito fratture multiple nel GP del Portogallo è tornato dalla pausa come un ciclone per vincere in Stiria e aggiungere un altro podio a Spielberg prima di concludere l'anno con un altro podio a Valencia per garantirsi il titolo di miglior rookie dell’anno. La Bestia, da parte sua, si è assicurato dei piazzamenti di tutto rispetto e due podi nel doppio appuntamento a Misano. Insomma, un anno pieno di alti e bassi per molti piloti, sempre pieno di sorprese, come quelle firmate da Maverick Viñales (Aprilia Racing Team Gresini) che è passato dalla vittoria in Qatar e un podio ad Assen alla sua partenza da Yamaha ad Aprilia. Quali sorprese ci riserveranno i piloti con le loro performance nel 2022?

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