La temperatura sale

Nick Harris analizza e spiega l’importanza delle previsioni meteo in vista del GP di Gran Bretagna

Silverstone e il Gran Premio di Gran Bretagna si avvicinano velocemente e ammettiamolo: stiamo già controllando le previsioni meteo e le temperature. Spesso abbiamo visto delle piogge torrenziali, venti intensi e temperature invernali dal 1977, ovvero da quando il Campionato del Mondo fa tappa su questo vecchio aerodromo di guerra: quest’anno però le cose potrebbero andare molto diversamente. La Gran Bretagna si trova in piena siccità. Un paio di settimane fa i piloti del World Superbike hanno messo in campo uno sforzo sovrumano a Donington Park: passano appena due giorni e nei pressi di Silverstone si registra una temperatura record di oltre 41 gradi.

Quando pensiamo al meteo e alla gare di motociclismo spesso ci viene in mente la pioggia, perfino la neve e gli uragani. Nel 1980 il Gran Premio d’Austria al Salzburgring venne cancellato per via di un’abbondante nevicata. L’uragano che si stava avvicinando nel 2008 a Indianapolis è davvero indimenticabile. Quattro anni fa a Silverstone la gara del Gran Premio di Gran Bretagna non prese il via a causa della pioggia torrenziale.

Il meteo è stato tosto anche per i piloti e gli spettatori. Nel 1976 il vincitore della gara di sidecar del TT di Olanda Hermann Schmid collassò 250 metri dopo aver tagliato la linea del traguardo della gara che prevedeva 14 giri sulla distanza di 107 chilometri e 846 metri. La gara prese il via alle 16.00 con una temperatura di 41.5 gradi. Schmid cadde dal sidecar della sua Yamaha 500cc e il suo cuore smise di battere. Un rapido intervento medico e un massaggio cardiaco fecero ripartire il suo cuore. Sopravvisse e si riprese completamente. Dopo la gara anche il britannico George O’Dell fu portato in ospedale. Grossi danni alle mani per lui dato che i piccoli guanti che indossava offrirono poca protezione quando toccava le leve del freno e della frizione.

Barry Sheene quel pomeriggio vinse la gara della 500cc. Il campione del mondo si versò un po’ d’acqua sulla testa e dichiarò che quella era stata la gara più calda che avesse mai disputato anche se poi tre anni dopo in Venezuela cambiò idea. Mi ricordo delle immagini dei pompieri locali che gettavano acqua sul pubblico che sfidava le temperature superiori ai 40 gradi. In Venezuela Sheene vinse per il terzo anno di fila. Lo sfinimento da caldo impedì al suo compagno di box in casa Suzuki Tom Herron di salire sul podio per festeggiare il terzo posto.

Più recentemente ho sofferto in circuiti come Sepang e Doha. Nel 2008 la gara nel deserto del Qatar si disputò sotto i riflettori e così ancora oggi. Due anni prima a Laguna Seca Nicky Hayden sconfisse il caldo e il suo compagno di squadra Dani Pedrosa andando a vincere per la seconda volta di fila il Gran Premio di casa. L’asfalto che si scioglieva e le temperature della pista di oltre 60 gradi causarono la cancellazione di tutte le altre gare di quella giornata. I piloti dovettero affrontare il caldo mentre noi comuni mortali a Sepang e Doha eravamo dotati di aria condizionata: un bel tuffo nell’Oceano Pacifico in quel di Monterey Bay era il modo perfetto per iniziare o chiudere una giornata a Laguna Seca.

Hayden Laguna Seca 2006

Silverstone ce la ricordiamo per ragioni opposte. Freddie Spencer vinse il titolo della classe 250cc sotto una pioggia gelata e poi nel 1985 fece sua anche la gara della 500cc. La ricordiamo anche per la magistrale prestazione firmata da Casey Stoner nel 2011 e ovviamente per quanto accaduto quattro anni fa quando la gara non prese mai il via.

Quindi non dimenticatevi di portare l’ombrello. Per una volta potrebbe essere necessario per proteggersi dal sole e non dalla pioggia. Prima ho detto che il meteo potrebbe essere diverso quest’anno, non che lo sarà. Zero promesse, parliamo di Silverstone.