Aleix Espargaro amaro: così non siamo da Mondiale

Terzo in classifica a -27 da Bagnaia, il catalano ci crede ancora ma non nasconde le difficoltà nel box

Dodici punti nelle ultime tre gare. Magro il bottino ottenuto da Aleix Espargaro (Aprilia Racing) nei round che precedono le ultime due prove del 2022, a sottolineare una piccola crisi che lo tiene ancora in ballo per il titolo solo grazie al parallelo periodo nero di Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™), che ne ha ottenuti appena otto.

Il francese è passato da leader iridato a inseguitore dopo il sorpasso, nell’ultima gara, di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), che si è portato in vetta incassando 32 punti. Mentre il numero 41 insegue a 27 lunghezze di distanza. 

Il singhiozzo del pilota in sella alla RS-GP, secondo il diretto interessato, è dovuto anche a qualche scivolone del gruppo che lo accompagna. A Motegi è stato costretto a scattare dalla pit lane per una svista umana che l'ha costretto a rientrare ai box dopo il giro di riscaldamento per salire sulla seconda moto, equipaggiata con una scelta di pneumatici non ideali. In Australia, invece, una RS-GP che non l'avrebbe assecondato da metà gara in avanti. 

“Nelle ultime tre gare abbiamo dimostrato che non siamo uniti come squadra. Non siamo al livello necessario per lottare per il titolo. Abbiamo concesso molti, molti punti”.

“È ridicolo, se si vuole lottare per il titolo. Questo è il problema".

Il catalano alza bandiera bianca, dunque? Non proprio. 

"È ancora possibile”, ha affermato dopo la gara di Phillip Island riferendosi alla corsa al titolo. “Sono davvero orgoglioso del mio campionato. Mancano due gare alla fine. Aleix e Aprilia sono ancora in gioco. Ma con lo stato di forma di Pecco e della Ducati, e con una gara di vantaggio su di me, sarà molto difficile".

E dire che nella prima parte della stagione aveva davvero brillato. In Argentina la prima vittoria, poi altri cinque podi e parecchi piazzamenti nei primi sei. 

Aleix Espargaro, Aprilia Racing, Animoca Brands Australian Motorcycle Grand Prix

"È buffo perché non molto tempo fa, 3 o 4 mesi, tutti dicevano che l'Aprilia era la nuova Ferrari. E io sapevo che la moto, che è buona ed è migliorata molto, non era affatto al livello delle migliori”.

Lo spagnolo si riferisce in particolare alla Ducati: “Con tutti i piloti, non importa chi, è sempre in testa, nei primi sei. È frustrante".

Ora all’orizzonte c’è però Sepang, dove i test pre campionato avevano mostrato performance interessanti per la RS-GP. Insomma, non tutto è perduto. La pista farà da giudice. 

 

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