L’isola dei sogni: il ‘Glastonbury’ della MotoGP™

Il celebre telecronista Nick Harris parla dello spettacolare ritorno del Campionato del Mondo in Australia

È solo quando ci torni che ti rendi conto quanto ti sia mancato un posto così speciale. La diffusione in tutto il mondo della pandemia da Covid ha rovinato il nostro divertimento, le emozioni e anche la possibilità di vedere personaggi di spicco mondiale in contesti leggendari. La musica a Glastonbury, il tennis a Wimbledon, il calcio al Camp Nou, a Wembley o San Siro, la Formula Uno a Monaco, la Indy Cars a Indianapolis e le competizioni stradali sull’Isola di Man sono scomparse di notte. Il loro ritorno ci ha fatto capire quanto ci siano davvero mancate. Phillip Island è lì con tutti loro. Domenica sul circuito australiano davanti ai nostri occhi è andato in scena uno spettacolo che abbiamo atteso per tre lunghi anni. Sapevamo che la pista australiana non ci avrebbe deluso e così è stato.

Per me il momento migliore è stata la vittoria in MotoGP™ di Alex Rins con il team Suzuki Ecstar. Gli ultimi mesi di lavoro. L’incubo nel sapere che l’anno prossimo non ci tornerai. Nessuno si è preoccupato del futuro del team Suzuki, delle loro famiglie, se avessero perso sia la concentrazione che il cuore. Invece l’orgoglio e la dignità hanno illuminato quella oscura nuvola di incertezza per dar vita a una moto eccezionale e guidata in modo eccellente da Alex Rins, che anche lui ha vissuto una stagione complicata. Sicuramente una Casa con tali principi un giorno tornerà. Lo ha già fatto in precedenza.

Poco più di otto decimi hanno separato i primi sette al traguardo. Podio numero 100 per Marc Marquez. Pecco Bagnaia si è portato in testa alla classifica. Jack Miller è stato mandato a terra nella curva che aveva appena preso il suo nome. In precedenza abbiamo visto Izan Guevara laurearsi campione del mondo in Moto3™. In 40.000 hanno omaggiato il sei volte vincitore sulla pista australiana Casey Stoner. Una classica giornata in quel di Phillip Island.

Mi trovavo in Australia per filmare un documentario su Wayne Gardner quando venne annunciato che una certa isola dello Stato di Victoria avrebbe ospitato il primo Gran Premio d’Australia. Penso che la maggior parte delle persone non avesse idea di dove si trovasse e ulteriori ricerche svelarono che l’isola era famosa per i suoi pinguini, per i grandi squali e per il surf. Tutto questo cambiò un anno dopo con il Gran Premio d’Australia del 1989. Gardner fece impazzire la sua nazione con la prima vittoria in casa. Ci rendemmo conto che quel weekend era davvero qualcosa di speciale. Progettato per le moto da Bob Barnard, una pista per le moto senza eguali.

Quello era soltanto l’inizio di un incredibile viaggio per lo storico circuito. Nel 1990 il duello tra Mick Doohan e Gardner. Loris Capirossi nello stesso anno divenne il campione del mondo più giovane. Doohan vinse il titolo mondiale nel 1998. Nel 2000 l’ultimo giro decisivo in 250 cc per l’assegnazione del titolo mondiale tra Olivier Jacque e Shinya Nakano. Valentino Rossi nel 2001 ha vinto il suo primo mondiale. Nel 2015 il duello in MotoGP™ tra Marquez e Rossi e nel 2016 il successo di Cal Crutchlow. Sei vittorie consecutive per Stoner in MotoGP™ e i festeggiamenti post successo di Rossi con il numero 7 presente su una bandiera speciale dedicata alla memoria del due volte campione del mondo Barry Sheene.

Phillip Island è un po’ più di Glastonbury rispetto ad altri appuntamenti leggendari. Preoccupazioni legate al meteo, al traffico e al camping finiscono totalmente nel dimenticatoio quando inizia lo spettacolo. Bentornata, ci sei mancata tanto e i pinguini, i grossi squali e il surf continuano a prosperare.

Tanti ricordi quindi, speriamo in tanti altri.