Tutti i Paesi si meritano un campione del mondo

Nonostante i pochi successi recenti dei piloti olandesi, Assen è sempre presa d'assalto dagli appassionati dei Paesi Bassi: presto potrebbero venire ricompensati

Da 75 anni a questa parte, centinaia di migliaia di appassionati olandesi affollano il circuito di Assen per un appuntamento in programma su quella che viene definita la “cattedrale” della MotoGP™. Dal 1949 è saltato solo a causa del Covid: a parte questa eccezione, ha sempre fatto parte del calendario iridato.

L’affluenza non è affatto scontata: a Jerez, a fare da calamita, negli ultimi anni ci sono stati piloti di casa come Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™), Jorge Lorenzo o Dani Pedrosa. Il ‘popolo giallo’ di Valentino Rossi, d’altra parte, seguiva il suo idolo al Mugello.

Nonostante i pochi connazionali da tifare, gli olandesi si sono sempre dimostrati un pubblico mosso da passione e orgoglio. Ma ora le cose potrebbero cambiare.

Basta osservare quanto successo a Jerez, dove il diciannovenne Collin Veijer (Liqui Moly Husqvarna Intact GP) ha vinto la gara della Moto3™ precedendo David Munoz (BOE Motorsports) per 45 millesimi. Il giovane olandese ora occupa la terza piazza nella corsa al titolo dietro a Daniel Holgado (Red Bull GASGAS Tech3) e David Alonso (CFMOTO Valresa Aspar Team).

Per lui, quella nel GP di Spagna è stata la seconda vittoria iridata. La prima, ottenuta nel 2023 in Malesia, aveva messo fine a un digiuno di 33 anni, per l’Olanda. Prima di lui a salire sul gradino più alto del podio facendo sventolare la bandiera dei Paesi Bassi era stato Hans Spaan. Era successo a Brno, in Cecoslovacchia, al termine della gara della 125. Correva l’anno 1990.

È trascorso mezzo secolo, dall’ultimo Mondiale vinto da un olandese. Era successo nella classe 50, una categoria ricca di complicazioni, con moto selettive, che richiedevano una guida particolare, con motori difficili da spremere al massimo e tecnicamente estremi. Nel 1974 la palma iridata era andata a Henk van Kessell, in sella alla Kreidler. Con lo stesso marchio, tre stagioni prima, si era affermato Jan de Vries, capace del bis nel 1973. Per lui una carriera da 14 vittorie.

Gli olandesi se la sono cavata anche coi sidecar: i migliori sono stati Egbert Streuer e Bernie Schneiders, capaci di 22 Gran Premi vinti e tre titoli.

Il Mondiale della classe regina, invece, ancora manca ai piloti dei Paesi Bassi. Qualche gara però se la sono portata a casa. Wil Hartog, con la caratteristica tuta bianca che lo rendeva riconoscibilissimo, ha vinto cinque GP in 500. Uno proprio ad Assen, nel 1977.

Tre anni più tardi, sul circuito olandese, mettevo piede per la prima volta in occasione della mia prima esperienza ufficiale da giornalista. A vincere nella classe regina è stato un pilota di casa, Jack Middelburg. Ricordo in particolare l'atmosfera e i festeggiamenti: ne ho visti di così intensi solo a Jerez e al Mugello, di recente.

Nel 1981, l’anno dopo, Middelburg si è ripetuto a Silverstone per il Gran Premio di Gran Bretagna. È stato anche coinvolto in un terribile incidente in prova insieme a Barry Sheene, sempre a Silverstone, nel 1982.

Fra gli olandesi, solo un altro ha vinto in 500: è stato Boet van Dulmen, che ci è riuscito a Imatra, in Finlandia, nel 1979.

Ora la classe 50 e i sidecar non ci sono più, nella cornice del Mondiale. Ma con Veijer ci sono nuove speranze. Sarà lui, a premiare la fedeltà e la pazienza dei tifosi olandesi?

L’attesa, va ammesso, è già stata troppo lunga.