Bellissimo essere un appassionato della MotoGP™

L'ex telecronista della MotoGP™ Nick Harris elogia la spettacolare Tissot Sprint e parla dei cambiamenti al format

Ok, alzo le mani e ammetto di aver sbagliato ad avere qualsiasi dubbio. Facile essere onesti dopo il Gran Premio ma non ero del tutto convinto che la nuova Tissot Sprint del sabato fosse uno step che andasse nella giusta direzione per il Campionato del Mondo MotoGP™. Le prime due Sprint in Portogallo e Argentina hanno scacciato ogni dubbio dato che sono state bellissime.

Quando - come nel mio caso - i capelli da grigi diventano bianchi inizi a farti delle domande sul fatto se sia o meno opportuno apportare dei grossi cambiamenti a un Campionato che sembra davvero trovarsi in un ottimo stato di forma. Perché fare delle aggiunte a un format già di successo e appassionante? A nessuno di noi piacciono i cambiamenti ma invece di pensare come un attempato giornalista che ha girato per quasi quarant’anni per il paddock mi sono reso conto - dopo aver visto la vittoria di Brad Binder – che stavo iniziando a vivere quei 12 giri ricchi di spettacolo attraverso gli occhi di un vero appassionato di MotoGP™. Il sudafricano in sella alla KTM ufficiale del team Red Bull – scattato dalla 15^ casella e arrivato al traguardo da vincitore – è stato davvero emozionante da vedere. Insieme al duello che in Portogallo ha visto in lotta per la vittoria Pecco Bagnaia e Jorge Martin mi hanno veramente estasiato. Quei 12 punti in classifica che vanno al vincitore della gara Sprint sono davvero difficili da conquistare proprio come i 25 che il giorno successivo vanno al vincitore della gara lunga.

 

I primi Gran Premi della storia duravano sulle tre ore, molto di più dei circa 19 minuti che ha impiegato il campione del mondo Bagnaia per vincere in Portogallo. Lo scozzese Bob McIntyre nel 1957 vinse la gara della 500 cc valida per il TT in sella a una Gilera in tre ore, due minuti e 57 secondi sulla distanza di 485 chilometri e 768 metri, al termine di otto giri sul circuito montagnoso a una velocità media di 159.312 km/h. È passato tanto tempo e il mondo e anche il motociclismo sono cambiati davvero tanto.

Altri sport hanno cambiato i propri format e lunghezze per andare incontro alle richieste del mondo moderno. Mi ricordo che una volta avevo organizzato tutto per fare in modo che Kenny Roberts si fermasse sullo schieramento prima di salire sul podio dopo aver vinto il Gran Premio d’Austria al Salzburging per parlare in diretta alla BBC da Londra. Kenny vinse la gara e si fermò a parlare quando il produttore all’auricolare gli chiese se potesse attendere un paio di minuti per trasmettere dei resoconti da un paio di campi da cricket. Kenny era infastidito ma attese e rilasciò l’intervista mentre lo Star-Spangled Banner dovette aspettare. Kenny poi mi fece osservare, in un modo che era proprio solo di Kenny, che il cricket era un gioco che poteva durare perfino cinque interi giorni senza produrre alcun risultato. Oggi nessun altro sport più del cricket si è adattato alle esigenze del mondo moderno e soprattutto della copertura televisiva. Gli incontri di mezza giornata e di una giornata non sono stati rimpiazzati ma vanno di pari passo ai tradizionali match di cinque giorni. Sono esplosi l’interesse e il numero di telespettatori in tutto il mondo. Il golf e il tennis non fanno altro che parlare di rendere gli incontri più brevi in favore del pubblico moderno.

Mi rendo conto che le nuove gare Sprint possano dar vita a dei problemi in più a team, piloti e produttori di gomme ma per gli spettatori e le TV sono perfette. La tradizionale gara della domenica ora ha un breve antipasto il sabato. Niente di troppo complicato ma due intense battaglie per i punti validi per il Campionato del Mondo.

Adoro tutto questo, è bellissimo essere un vero appassionato della MotoGP™.

 

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