“Se questa è la moto, allora siamo lontani"

Le dichiarazioni più interessanti e spassose dal fine settimana di Misano e dal lunedì dei test

Battibecchi fra compagni di marca, riscontri sulla competitività delle moto e umori dei protagonisti della corsa al titolo hanno tenuto banco, fra le dichiarazioni espresse nel fine settimana del Gran Premio Red Bull di San Marino e della Riviera di Rimini, nonché nel lunedì di test che ha visto scendere sulla pista di Misano alcune soluzioni in ottica 2024. 

Ecco le più interessanti e spassose. 

“Se questa è la moto, allora siamo lontani"

Gli occhi di tutti erano puntati, nei test, sui marchi giapponesi, chiamati a ricucire il gap dagli europei. 

Marc Marquez (Repsol Honda Team) è stato tiepido nei suoi commenti sulla RC213V provata: “Lo stile di guida è molto diverso, ma alla fine i problemi sono gli stessi”.

E ancora: “Se questa è la base, se questa è la moto, allora siamo lontani. Dobbiamo lavorare e cambiare molte cose”.

L’iberico ha parlato anche del suo futuro, chiacchieratissimo in ottica mercato. 

"C'è un piano A, un piano B e un piano C. E ho ben chiaro cosa deve accadere per ognuno di essi. Non c'è molto tempo. C'è una scadenza. Deciderò intorno all'India e al Giappone”, quindi nelle prossime tre settimane.

"Mi aspettavo molto di più"

Qualche perplessità anche nel box dell’altro marchio nipponico, dove Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP) ha avuto a disposizione un nuovo motore: “Mi aspettavo di meglio, ma dobbiamo analizzare ancora diverse cose”. 

Il transalpino ha anche montato un nuovo pacchetto aerodinamico, per il momento bocciato: “Eravamo più lenti e il feeling sulla moto non era buono, quindi abbiamo deciso di tornare alla versione standard".

"Non spetta a me vincere il campionato"

Passando dai test al Gran Premio, Jorge Martin (Prima Pramac Racing) ha affermato di non sentire alcuna pressione rispetto alla corsa al titolo, dove si trova attualmente a 36 lunghezze da Bagnaia grazie all’en-plein di Misano, dove ha vinto la Tissot Sprint e la gara domenicale partendo dalla pole. 

"Il mio obiettivo è vincere le gare”, le parole dello spagnolo. “Non sono un pilota ufficiale, quindi non spetta a me vincere il campionato. Non sento di avere questa responsabilità”.

Non significa però che chiuderà il gas: “Se ne avrò l'occasione, come sto facendo ora, cercherò di metterla a frutto. Ma il mio giorno arriverà quando sarò ufficiale e per il momento non lo sono”.

"Sei arrivato terzo, no?"

A strappare più di una risata un battibecco fra Marco Bezzecchi (Mooney VR46 Racing Team) e Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) nella conferenza stampa di domenica, dopo la gara che li ha visti entrambi sul podio. Il contendere iniziale: chi ha il casco più bello? 

A un certo punto Bagnaia ha tagliato corto spostando l’attenzione: “Questo fine settimana sei stato sorpassato all'esterno due volte”.

Pronta la risposta di Bezzecchi, secondo al traguardo: “Sei arrivato terzo, no?”

Il riminese è poi tornato sul suo casco, con una livrea speciale in occasione del round di casa. 

“Alla tv italiana, quando ho vinto la prima volta, hanno iniziato a chiamarmi Simply the Bez, con un richiamo alla canzone Simply the Best". 

“Ho una grande passione per la musica, ne ascolto di tutti i tipi". Per l’immagine presente sul casco, nella quale lo si vede cantare, “sono andato in un negozio e ho comprato un microfono” molto economico. Poi, con i ragazzi che si occupano delle grafiche, “abbiamo modificato i colori perché volevo qualcosa di estivo e brillante. Non una cosa retrò, come fanno ormai tutti, quindi ho deciso di inserire un dettaglio moderno”. 

Una compilation di Spotify con dei titoli che richiamano delle hit, ma sono stati adattati per lui: "Ho chiamato la mia canzone Simply the Bez di Marco Bezzecchi. Poi c'è Stessa Spiaggia Stessa Squadra, Non Mi Schiantare di Nuovo, Casco Super Elegante".

In chiusura, una frecciatina a Bagnaia: “Il mio è molto più figo del casco di Pecco".

“Uno dei migliori stili di guida al mondo"

La wildcard Dani Pedrosa (Red Bull KTM Factory Racing) in riva all’Adriatico ha raccolto due quarti posti. Niente male davvero, per il 37enne spagnolo alla seconda apparizione dell’anno. 

Domenica sembrava seriamente poter ambire al podio: “Ma a un certo punto ho avuto una perdita di aderenza al posteriore e ho rischiato di cadere. Sono rimasto quarto, ma perdendo contatto dai primi. Ho pensato che avvicinandomi avrei potuto approfittare di una loro eventuale lotta. Negli ultimi giri Bagnaia era un po' più in difficoltà. Ho cercato di portarmi vicino per pianificare un attacco negli ultimi due giri. Gli ero proprio dietro. Ma lui ha sentito che stavo arrivando e ha dato l’ultimo strappo, arginandomi”.  

Di elogio le parole di Bagnaia nei suoi confronti: “Credo che abbia uno dei migliori stili di guida al mondo".

"Ci vorrà un'altra settimana"

L’italiano, che a Misano ha corso a sette giorni da un incidente in cui è stato colpito da un pilota dopo un highside, ha fatto delle previsioni sul suo recupero: “Penso che arriverò in India”, dal 22 al 24 settembre, “nella mia forma migliore. Il problema più grande è l'ematoma che ho al ginocchio”. 

“Ci vorrà un'altra settimana per essere completamente in forma, ma in sella penso che sarò al 100%".

Reduce dall’infermeria anche Bezzecchi, che nella stessa gara in cui si era infortunato Bagnaia, a Barcellona, era stato coinvolto in un incidente facendosi male a una mano: “Mi aspetto di sentirmi bene. Non ho un problema grave, ma fa molto male. Non me lo aspettavo. In questa settimana di riposo potrò lavorare sulla mano tutti i giorni, due, tre o quattro volte al giorno, per cercare di arrivare in India nella mia forma migliore”.

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