Binder: “Il miglior premio per tutti i sacrifici fatti”

L’intervista al nuovo campione del mondo della Moto3™: Brad Binder, uomo KTM.

La classe leggera ha trovato un nuovo campione e nella quattordicesima gara stagionale, al MotorLand di Aragon, Brad Binder ha conquistato il suo primo titolo iridato. Al pilota del team Red Bull KTM Ajo è bastato il secondo posto dietro a Jorge Navarro (Estrella Galicia 0,0) per vincere matematicamente il titolo del 2016 con quattro gare in anticipo. Binder ha riportato il Sudafrica in vetta alle competizioni motociclistiche mondiali dopo il successo del 1980 di Jon Ekerold e quelli precedenti di Kork Ballington. L’anno prossimo guiderà un prototipo della categoria intermedia vestendo sempre i colori Ajo e iniziando la grande avventura della moto di Mattighofen in Moto2™.

Come ti senti ad essere il campione del mondo?

“La verità è che tutto mi sembra un po’strano e non ci credo ancora. È stato così veloce, ci ho messo molto ad addormentarmi ad Aragon domenica e ho provato tante emozioni. Abbiamo celebrato il mio successo dopo il podio e festeggiato in paese con i miei famigliari e la mia scuderia, è stato molto bello. Poi siamo rimasti al circuito per una giornata di prove. Sembra che tutto sia rimasto come prima, solo che sono il campione del mondo”.

Chi ti ha supportato di più in questo cammino verso la vittoria iridata?

“Sono molto grato ai miei genitori perché hanno fatto grandi sacrifici e questo è il miglio premio. Hanno scelto di trasferirci in Europa quando avevo 12 anni per farmi correre. Fondamentale è stata anche la mia squadra. Ho un gran team, e devo questo titolo a Aky Ajo e a tutto il mio box. Inoltre devo dire grazie a KTM per avermi dato una moto incredibile”.

Come saranno le ultime quattro gare del campionato?

“Saranno quattro GP da godere al massimo, correre e vedere quello che succede. Ora devo uscire in pista convinto di vincere tutte le prove da qui alla fine”.

Il tuo successo è stato una grande notizia in Sudafrica?

“Credo di sì, ha avuto un grande eco. Mi hanno contattato tantissime persone in questo fine settimana e il mio telefono suona in continuazione. Da martedì parlo con otto giornali o tv diverse del mio paese ogni giorno”.

Da ora in poi il MotorLand sarà una pista speciale per te?

“Certo, nessuno può dimenticare dove si diventa campione del mondo per la prima volta. Questo circuito mi resterà nel cuore, senza dubbio”.

Quale è stata la tua miglior gara della stagione?

“Direi quella a Jerez de la Frontera, vinta dopo una rimonta dall’ultima posizione. Tendo conto che era anche il primo successo credo che non avrei potuto desiderare di meglio”.

Quale è stata la chiave della tua vittoria iridata?

Sinceramente quello che ha fatto la differenza è la mia scuderia, credo sia la migliore. È una grande struttura e tutto funziona alla perfezione grazie all’ impegno di tutti. È molto importante dedicarmi ai GP con la certezza che tutti daranno il massimo, posso pensare solo a correre e ad essere il miglior in pista senza altro in testa. Questo è fondamentale.

È stata più una felicità o una liberazione aver vinto il titolo?

“La verità è che non ero troppo concentrato su questo risultato. Ovviamente avevo voglia di vincere ma non pensavo arrivasse così in anticipo. Normalmente tutto si risolve nelle battute finali della stagione, a Valencia. Se ad esempio fossi caduto qui non sarebbe stato un problema e non avevo nessuna pressione”.

Quale è stata la svolta stagionale?

“La mia prima vittoria a Jerez, partire per ultimo e vincere è stato incredibile. Ogni volta che ho avuto delle difficoltà successive mi sono detto: ‘se siamo stati in grado di rimontare dall’ultima posizione e vincere allora possiamo fare nostro anche questo GP’. Dopo la prima vittoria fai uno scatto mentale che ti dà la forza per fare bene nelle gare successive”.

In quale momento hai iniziato a pensare che avresti potuto vincere il titolo?

“Quando ho visto che tra me e il secondo c’era una differenza di oltre 75 punti. Questa stagione siamo stati molto costanti e per i miei rivali non è stata un annata tanto facile; ad esempio Jorge Navarro è stato vittima di un infortunio e in altre occasioni non ha finito le gara mentre io ho vinto. La differenza di punti è stata considerevole”.

Quale credi sia la tua miglior dote come pilota?

“Non saprei, questa stagione ad esempio sono riuscito a restare molto concentrato e rilassato anche quando le cose non andavano per il verso giusto. In passato ero tanto meticoloso, troppo, e vivevo i momenti di difficoltà non con la giusta attitudine”.

Una previsione sulla tua futura esperienza in Moto2™?

“Semplicemente non vedo l’ora di fare questo cambio per iniziare questa nuova avventura. Se prendiamo come esempio altri piloti possiamo notare che il passaggio di classe è difficile. Dovrò impegnarmi al massimo e prendere le cose passo dopo passo. Forse non sarà il primo anno e nemmeno quello dopo, ma sono convinto che un giorno arriverò in vetta. Sarò con la stessa squadra e sono sicuro che la moto ha molto potenziale”.