Da Stoner a Dovizioso, la strada è desmodromica

Una scommessa tutta italiana che torna davanti a tutti. Per Ducati il 2016 è fatto di due vittorie e un successo atteso sei anni.

Era il 2007 quando Casey Stoner vinceva il sul primo titolo iridato e il successo in Campionato del Mondo MotoGP™ è arrivato in sella alla Ducati. Il binomio è divento storico, di quelli leggendari e ancora oggi vive di immagini e ricordi, più forti visto che il pilota australiano è ancora su quella moto ma come collaudatore. Ducati nella classe regina del campionato motociclistico più famoso al mondo è una scommessa, un sogno che parte molto prima del successo a Motegi di quel ragazzo che inaspettatamente è diventato il campione.

Casey Stoner, Ducati Marlboro Team, Grand Prix of Japan

La Casa di Borgo Panigale, quartiere periferico di Bologna, lavora a quella vittoria già da sei anni, dal 2001 e la conquista dell’iride è fatta di nomi, impegno e passione che sono diventi una delle più belle storie dello sport tricolore.

Casey Stoner, Ducati Marlboro Team, Grand Prix of Japan

Dopo quel giorno al Twing Ring dove Stoner arrivò sesto e vinse Loris Capirossi, secondo pilota Ducati e artefice proprio di quel trionfo in sella alla moto italiana dagli esordi, il percorso della scuderia fu segnato da alti e bassi fino al 2016 dove il doppio successo di Andrea Iannone e Andrea Dovizioso ha riportato il motore desmodromico ad essere il migliore.

Rivivendo quello che a tutti è sembrato un ritorno, vi sono tappe fondamentali da ricordare. Sicuramente tra queste è la stagione 2010, l’ultima di Stoner come pilota che regalò a Ducati l’ultima vittoria di un GP nella sua gara di casa a Phillip Island. Il secondo pilota è l’americano Nicky Hayden, campione del mondo nel 2006.

Via Stoner, passato alla Honda, vi sono vari cambi nel box e soprattutto uno importantissimo in pista. Dopo la pausa estiva del MotoGP™ arriva l’annuncio che Valentino Rossi, il campione per eccellenza, nel 2011 sarà pilota Ducati. È il sogno che si avvera, una moto italiana, che era tornata a far sventolare il tricolore in cima al mondo dopo 33 anni dall’ultimo successo di MV Agusta con in sella un pilota italiano, per giunta il migliore di tutti. Le attese sono gradi.

Valentino Rossi, Ducati team

Ma la prima stagione del binomio Rossi-Ducati si rivela diversa dalle aspettative e dai desideri e così quella successiva del 2012. Una volta annunciata la separazione a Borgo Panigale sarà come un ripartire. Al posto di Rossi si sceglie Andrea Dovizioso mentre dal 2015 la line up diventa tutta italiana con il forlivese affiancato dal più giovane Andrea Iannone, già ducatista con la scuderia satellite Pramac.

Dal 2013 al 2016 sono tre anni di duro lavoro, nella ricerca di un risultato significativo sul lungo periodo e dove anche una pole position o un arrivo nella prime cinque posizioni daranno indicazioni fondamentali per quello che alla fine resta l’obiettivo primario, tornare a vincere.

Si evolvono le moto, la Ducati Desmosedici GP14 diventa GP14.2 poi GP15 e infine DesmosediciGP; un nome unico che simboleggia la svolta e, forse, l’arrivo di qualcosa. Già si intuisce che la strada è ancora quella giusta grazie ad una serie di arrivi a podio; memorabile è l’1-2 fatto al GP del Qatar in apertura del 2015.

Tra gli artefici principali di questo lavoro è Luigi Dall’Igna, direttore generare Ducati Corse. Nella presentazione della stagione 2016 a Borgo Panigale si capisce che la volontà e la possibilità di vincere sono tante e quello che era l'obiettivo si concretizza segnando la svolta.

Nonostante un inizio caratterizzato dalle difficoltà, qualche errore e anche dalla sfortuna arriva quello tanto atteso: ad agosto Iannone vince il GP d’Austria. Il talentuoso e spettacolare pilota abruzzese porta Ducati ancora sul gradino più alto del podio nella giornata in cui al secondo posto arriva il compagno di box Dovizioso. Una doppietta che dà la convinzione di aver raggiunto quanto aspettato.

L’attesa finisce anche per Andrea Dovizioso che da tre anni lavorava al successo con i suoi risultati in pista e, ad ottobre sulla pista di Sepang, il pilota romagnolo vince in modo perfetto.

Manca la gara di Valencia per portare a termine la stagione, ma la certezza di questo 2016 è che la Ducati è tornata a competere con le rivali nipponiche.