Ducati e Phillip Island, la storia d’amore sull’oceano

Imbattibile nell’era Stoner, la moto di Borgo Panigale arriva in Australia da grande protagonista. Tutti con Dovi per inseguire il sogno

Il Campionato del Mondo MotoGP™ si appresta a vivere il secondo appuntamento del triplete asiatico, il sedicesimo stagionale e la pista di Phillip Island tra poche ore accoglierà ancora una volta l’appuntamento motociclistico più seguito al mondo.

Pista mitica e spettacolare quella nella regione di Victoria dove sono state scritte tra le pagine più memorabili del MotoGP™. Se il pilota più vittorioso lì è Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP) con otto successi, il più titolato nella classe regina è Casey Stoner, corridore che sulla sua pista di casa ha raccolto sei gradini più alti del podio nella cilindrata più grande.

Stoner, Australia, 2010

Campione del mondo con Ducati nel 2010, proprio Stoner ha dato alla Casa di Borgo Panigale il primo titolo iridato in MotoGP™, un risultato che per sempre lo ha legato al sogno e al sentimento ducatista. Oggi tester e ambasciatore del marchio italiano, il pilota di Southport ha interpretato gare bellissime a Phillip Island in sella alla desmodromica.

La prima è nella stagione del debutto sulla rossa italiana; è il 2007 e Ducati scommette su quel ragazzo venuto da lontano, veloce ma troppo spesso a terra. Le cadute terminarono quando bastò il precampionato per concretizzare il grande feeling con la DesmosediciGP. Nell’anno dell’esordio Stoner non ebbe rivali e tra i successi del suo trionfo iridato ci fu quello di Phillip Island, già da campione del mondo.

Il numero 27 dominò incontrastato sulla pista di Beach Road da quella stagione al 2012. Un arco temporale dove arrivarono altre quattro vittorie, quattro in sella alla Ducati.

L’ultima, nel 2010, memorabile, sentita e malinconica nell’anno dell’arrivederci. Un risultato che oggi rimane l’ultimo successo ducatista in Australia come contributo alla storia d’amore tra il prototipo desmodromico e il tracciato costiero. 

Archiviata l’era Stoner, Ducati ha raccolto un altro podio tra le curve del tracciato sulla baia. La gara della classe regina nel 2015 è stata tra le più emozionati della storia del motociclismo: una sfida senza quartiere tra le Yamaha di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, la RC213V di Marc Marquez (Repsol Honda) e la Ducati, appunto di Andrea Iannone. Il successo andò al talento di Cervera, meglio di Lorenzo sulla linea di meta, terzo posto quindi per Iannone e la DesmosediciGP.

In questa stagione il Team arriva a Phillip Island con la certezza che, ancora una volta la il fine settimana sarà decisivo per inseguire quel titolo iridato che manca dal 2010. Andrea Dovizioso ha già vinto cinque gare; a Motegi, ancora una volta, ha messo KO Marc Marquez, leader iridato e la distanza tra i due adesso è di undici punti.

“Sicuramente Phillip Island è una delle piste preferite da Marquez, e probabilmente la situazione sarà un po’ più difficile per noi, ma lo scorso anno abbiamo fatto una bella gara e quindi dobbiamo cercare di lavorare nel miglior modo possibile durante tutto il weekend”. È il commento di Dovizioso a poche ore dalla gara australiana. “Mancano solo tre gare alla fine del Campionato e può succedere di tutto: noi dobbiamo cercare di essere sempre veloci su tutte le piste e in tutte le condizioni. Sulla carta non siamo i favoriti per la vittoria in Australia ma lotteremo come sempre”.

Ma c’è un altro ducatista che sta facendo bene, benissimo in questa stagione. È Danilo Petrucci (Octo Pramac Racing) che ancora una volta ha portato la sua DesmosediciGP sul podio. Terzo a Motegi, frenato dalla mescola extra soft, anche il ternano è carico per l’appuntamento sulla baia. “Sono molto contento di essere subito qui, in Australia, una settimana o meno dopo il podio di Motegi; sono molto felice, Phillip Island è una pista che apprezzo anche se negli ultimi anni non ho grandissimi ricordi e ho avuto uno degli infortuni più brutti della mia carriera però è un tracciato che mi piace molto, fatto di curve ad alta velocità”, Termina. “Il meteo sarà ancora fondamentale ma, come abbiamo visto in Giappone, possiamo affrontare tutte le situazioni; mi piacerebbe che fosse asciutto e interpretare una bella gara”.

Le onde faranno da sfondo alle curve di Phillip Island, il cuore Ducati è pronto per vincere ancora.