L'attesa è finta, Iannone e Suzuki sono da vittoria

Il ritorno di The Maniac, e dopo il terzo posto ad Austin la classe regina ha un protagonista in più

È passata oltre una stagione dall’ultimo podio di Andrea Iannone, quasi due anni e 28 GP dalla grande vittoria al Red Bull Ring in sella alla Ducati del Team. Era il 2016, è l’ultimo campionato con la moto italiana per il pilota di Vasto che nei test di novembre vestirà i colori Suzuki. Domenica, ad Austin, Iannone è tornato The Maniac conquistando un terzo posto, bello e appassionato. Ha dato al suo box il secondo arrivo utile consecutivo e, a se stesso, il primo risultato nobile sulla moto di Hamamatsu.

Ma la gara texana assume maggior significato alla luce di quanto vissuto tra Spielberg 2016 e il rodeo americano. Non proprio luce, ma buio e difficoltà. L’avventura in sella alla GSX – RR fino a quattro giorni fa sembrava destinata ad essere deludente e il difficile 2017 un calvario fino agli ultimi mesi (teorici) di contratto. Del rinnovo di Iannone se ne è parlato molto ad inizio campionato e sicuramente sarà un tema del prossimo futuro ma, quello che è nitido, è il ritorno ad alti livelli di un corridore dal talento grandissimo che sposa alla perfezione velocità sul giro secco e combattività in gara.

Andrea Iannone, Team Suzuki Ecstar, Red Bull Grand Prix of The Americas

La stagione scorsa, come detto, non è stata facile per il numero 29. Un anno nel quale in molti hanno provato ad infierire spendendo analisi e parole che, alla luce del fine settimana americano, hanno poco significato. Iannone è tornato, e che piaccia o meno alla sua maniera; con velocità, determinazione ed istinto. Vedi il sorpasso sul vincitore Marc Marquez (Repsol Honda) prima che questi prendesse il largo verso il suo sesto successo consecutivo al CoTA. Una manovra forse inutile ma esaltante, sintomo della trovata fiducia nel mezzo che oggi, guardando anche al podio argentino di Alex Rins, può dirsi competitivo quanto le altre principesse della massima serie.

“Sapevo che Marquez ne aveva di più, su questa pista è imbattibile, ma è stato il mio istinto da pilota combattivo a farmi provare la manovra”. Ha spiegato Iannone giù dal podio. Per lui un post GP dalle emozioni contrastanti, nel quale c’è stata anche la commozione ricordando il 2017 e la poca fiducia di molti paragonata al grande impegno personale e della sua squadra.

Il MotoGP™ tornerà in Europa; tra una settimana si correrà a Jerez de la Frontera e per Suzuki sarà la prova del nove. Per far bene non manca nulla, un Rins affamato nella sua prima e vera stagione in MotoGP™ e un Iannone ritrovato fanno già paura.