Quest’anno ha vinto tre gare, ha conquistato 7 podi ed è secondo in classifica generale alle spalle di Marc Marquez (Repsol Honda Team). Protagonista di duelli che hanno lasciato con il fiato sospeso, è l’unico che può fermare il dominio del Campione del mondo in carica in chiave iridata: parliamo di Andrea Dovizioso (Ducati Team).
Reduce dal secondo posto di Buriram, il forlivese ha combattuto fino alla bandiera a scacchi per salire sul gradino più alto del podio, dando filo da torcere a Marquez, che con la vittoria thailandese ha incrementato il vantaggio in classifica fino a 77 punti. Ma Dovizioso non si arrende: è ancora il pilota che potrà far sudare il titolo allo spagnolo, proprio come lo scorso anno.
Il Dovi è in forza al team Ducati dal 2013 e, da allora, ha sempre lavorato duramente per riportare la moto ad una competitività persa dopo l’era di Casey Stoner. Tanto che nel 2017 ha fatto sognare gli appassionati di tutto il mondo arrivando a giocarsi il titolo fino all’ultima gara a Valencia. Nulla ha potuto contro lo strapotere di Marquez, ma ha dato prova del proprio talento e delle grandi capacità di messa a punto.
Pilota tecnico, collaudatore eccellente e con moltissima esperienza alle spalle. Diventato un vero ‘animale da gara’, Dovizioso non si è lasciato impaurire dai duelli, si è buttato nella lotta e spesso ha avuto la meglio anche sui più favoriti e, per fama, più agguerriti rivali. Non si è fatto intimidire nemmeno dal compagno di squadra e rivale più titolato Jorge Lorenzo (Ducati Team).
Dovizioso: “Non è bello perdere all’ultima curva”
Dovizioso ha continuato a lavorare senza sosta, instancabilmente. In una stagione come quella attuale, dove le gare si giocano più sul consumo della gomma che sulla bagarre vera e propria, il forlivese è stato in grado di comprendere prima di tutti come limitarlo per poter essere incisivo. Ha una guida pulita, in curva sembra quasi che non pieghi, le sue linee sono piacevoli da seguire e la sua tecnica si rivela efficace e vincente.
Tecnica, esperienza, coraggio e costanza. Sono solo alcune delle peculiarità di Desmo Dovi, l’uomo che ha riportato la Ducati a lottare per il titolo, colui che nell’era Marquez può essere la variabile: il mondiale 2018 non è matematicamente finito e, nonostante la differenza di punti, l’italiano non ha intenzione di gettare la spugna. Qualche piccolo inciampo non ha intaccato la sua rincorsa al pilota Honda, che insegue costantemente dallo scorso anno e da due anni è l’unico in grado di fermarlo.
La costanza è appunto una delle caratteristiche che hanno contraddistinto Dovizioso dall’inizio della carriera: vanta infatti 289 partenze consecutive. Un numero stratosferico, un pilota instancabile che ha fatto del gran lavoro il marchio di fabbrica. E mai come in questo caso possiamo dire che, ‘il lavoro sempre paga’. L’alfiere Ducati detiene il primato, davanti a Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP) con 269. Seguono poi Max Biaggi con 201 e Randy De Puniet e Sandro Cortese con 190.
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