Honda, il titolo costruttori è sul filo

Il doppio ritiro di Phillip Island fa avvicinare Ducati, ora a meno 39 punti; la lotta per il titolo è aperta e serrata

Domenica da dimenticare per il Repsol Honda Team al Michelin® Australian Motorcycle Grand Prix: Marc Marquez (Repsol Honda Team) è stato protagonista di un incidente con Johann Zarco (Monster Yamaha Tech 3) che lo ha costretto al rientro ai box prima della bandiera a scacchi, mentre Dani Pedrosa (Repsol Honda Team) è scivolato a metà gara non riuscendo più a rientrare in pista.

Il neo campione del mondo è stato costretto allo zero mentre stava lottando per la quarta vittoria di fila: “Mi sentivo al massimo, ero concentrato e la moto andava meglio con delle buone condizioni meteo”, per lui la ‘maledizione giapponese’ è continuata. “Phillip Island è una bella pista sulla quale ci si può mettere però in situazioni molto pericolose. Un piccolo errore ti può mettere fuori gara, come è capitato a me e a Johann”.

Anche il collega di team, Pedrosa è stato costretto allo zero dopo una caduta: “Sfortunatamente sono caduta”, dice il futuro tester KTM. “Non ero in una buona posizione e mi si è chiuso l’anteriore. È stata una brutta scivolata e spero di chiudere nel migliore dei modi questa stagione”.

Se il titolo piloti è in cassaforte, lo stesso non si può dire per quello costruttori. La squadra ufficiale non ha raccolto un punto in Australia, mentre il migliore dei piloti Honda è stato Franco Morbidelli (EG 0,0 Marc VDS), ottavo. Cal Crutchlow (LCR Honda CASTROL) non ha nemmeno preso parte alla gara a causa di un infortunio che lo obbliga a chiudere la stagione in anticipo.

Non una trasferta asiatica da sogni per la casa nipponica, che attualmente è al comando della classifica con 339 punti, ma è insidiata da Ducati, che ha solo 39 lunghezze di ritardo. Il costruttore italiano ha ricucito il distacco proprio a Phillip Island, grazie al terzo posto di Andrea Dovizioso (Ducati Team) e al quarto di Alvaro Bautista (Ducati Team). I due hanno raccolto punti pesanti e volano verso la Malesia determinati a ridurre ancora il gap per poter dimostrare a fine stagione che la moto di Borgo Panigale è stata la migliore in pista.

A Motegi Honda ha portato tre moto nelle prime dieci posizioni, in Thailandia solo due. Il pilota che ha avuto più costanza è il campione del mondo in carica, che vanta tredici podi, tra cui otto vittorie. I problemi accusati durante l’anno da Dani Pedrosa invece non gli hanno permesso di raccogliere i frutti sperati. Nella classifica piloti è 12esimo e non è ancora mai salito sul podio. Solo 95 sono i punti in classifica. Crutchlow è quinto a 148 punti, ma non andrà oltre questa cifra perché la stagione per lui è finita in Australia. Più attardato Morbidelli, che di punti ne ha 46 ed è attualmente in 14esima posizione.

Ducati vanta invece tre piloti nelle prime dieci posizioni, tra ufficiali e privati: Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo (Ducati Team) e Danilo Petrucci (Alma Pramac Racing Ducati). La casa italiana ha agganciato in campionato Honda, che in Malesia ha bisogno di un grande risultato per poter vincere anche il titolo costruttori e concludere la stagione.

Il prossimo GP tra pochi giorni: dal 2 di novembre si correrà a Sepang. Sarà l’ultimo appuntamento del triplete d’Asia. Segui il Shell Malaysia Motorcycle Grand Prix e vivilo con il VideoPass!