Il confronto tra Marc e Mike secondo Nick Harris

Mike Hailwood è e resta l’idolo di sempre per lo storico commentatore del motomondiale anche se Marquez ha battuto uno dei suoi record

Dovrei essere arrabbiato con Marc Marquez ma come potrei dopo la fantastica gara che ha fatto domenica con Fabio Quartararo. Questa volta ha dato il meglio all’ultimo giro per vincere la sua gara numero 77 superando quelle del mio idolo di gioventù, Mike Hailwood.

Come non poteva essere il mio idolo adolescenziale Hailwood? Viveva ad un paio di chilometri da casa mia, sulla collina vicina al mio paese, fuori Oxford. Suo padre Stan era uno dei principali fornitori di moto del paese e la sede centrale era il King of Oxford dove forniva pezzi di ricambio e riempiva Park End Street con moto inglesi. 

Una volta, mia sorella ha ballato con lui al Oxford Jazz ma, purtroppo per me, quella ha rivelato essere l’unico ballo che hanno fatto insieme.

Mike Hailwood

Un giorno, andando a scuola rimasi di pietra vedendo la quattro cilindri Honda 250cc con cui Hailwood aveva appena vinto al TT all’Isola di Man, era il 1961 dirigendosi verso il titolo iridato. Ogni pensiero sulle lezioni a cui stavo per assistere a scuola sparirono dalla mia testa e restai lì per tutto il giorno. Immaginavo di essere al TT guardando il mio idolo in azione. Quattro anni più tardi lo feci, viaggiando di notte con un traghetto impegnato a navigare contro il mare mosso che ci separava dall’Irlanda per vedere una gara del campionato del mondo. Dopo la gara del 50cc della mattina, era finalmente arrivato il momento di vedere Hailwood e Giacomo Agostini in una gara da sei giri da 364.326 km con le 500cc e non mi hanno deluso. Ago, il nuovo talento della MV Agusta, stava affrontando il compagno di squadra e campione del mondo Hailwood nel circuito più famoso e complicato del mondo sui dislivelli del TT.

Incredibilmente caddero entrambi alla Sarah’s Cottage, in due giri diversi. Hailwood raggiunse livelli altissimi tornando in sella alla sua MV, per accendere la sua moto dovette spingerla nella direzione contraria della corsa, e rimasi sorpreso che nessuno osò dirgli nulla; lui continuò a percorrere la strada verso la vittoria.

Hailwood vinse nove titoli mondiali prima di ritirarsi per passare alle quattro ruote. Vinse il campionato europeo di Formula 2 e l’episodio più famoso si svolse durante il Grand Prix del Sud-Africa nel 1973 quando buttò fuori Clay Regazzoni e la sua Formula 1 andò in fiamme.

Le due ruote hanno sempre fatto parte del suo DNA e a 38 anni tornò a gareggiare sull’Isola di Man nel 1978 per vincere con la Ducati e un anno dopo andai di nuovo sull’isola per essere testimone della sua ultima vittoria al TT e, 14 anni dopo il mio primo viaggio, sia Mike che sua figlia Michelle di nove anni morirono in un incidente stradale, era il 1981.

Agostini era presente a Misano per controllare la situazione. Non penso che il leggendario pilota abbia di ché preoccuparsi, le sue 122 vittorie sono ancora imbattute; Marc dovrebbe vincerne altre 45 prima di raggiungerlo ma i suoi primi 11 anni di carriera sono stati molto incisivi e potrebbe avvicinarsi molto al primato assoluto detenuto dal bresciano.

Ti perdono Marc ma non si dimentica mai l’eroe della propria adolescenza.

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