Herrera: “Per entrare nel paddock abbiamo lottato tanto”

Non solo l’8 marzo. Celebriamo la festa della donna per tutto il 2020, ogni 8 del mese raccontiamo la storia di una protagonista del MotoGP™

La moto è femmina, il motociclismo è maschio: insieme formano il campionato due ruote di velocità più prestigioso del mondo. Nel paddock del MotoGP™ questo binomio si sta rafforzando: le donne sono sempre di più e sono sempre più protagoniste sia nelle organizzazioni promotrici che nelle squadre che partecipano.

Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare loro uno spazio sul nostro sito. Ogni 8 del mese, per tutta la durata del campionato 2020, alcune di loro ci racconteranno la loro storia, a partire dagli aneddoti vissuti girando il mondo per seguire i Gran Premi. Attraverso le loro esperienze vedremo così la metamorfosi che il paddock sta vivendo già da alcuni anni.

Maria Herrera (Aspar Team) è la prima ospite di questo spazio. È l’unica donna impegnata, in qualità di pilota, nella Coppa del Mondo FIM ENEL MotoE™. Spagnola, classe 1996, Maria ha trascorso tutta la sua vita in moto, una passione che le ha trasmesso suo padre. Per lei competere è una vocazione: e questo lo ha ben chiaro fin da bambina.

Maria Herrera, Openbank Aspar Team

“A sette anni ho iniziato a fare le prime gare, mi piaceva vincere e ho lavorato tanto per rendere il mio hobby il mio lavoro” racconta Maria ripensando ai primi passi mossi sul sentiero che l’ha poi portata fino al campionato del mondo.

Così come tutti i bambini e gli adolescenti che vogliono competere, Maria si è trovata ad unire il dovere, ossia lo studio, col piacere, le moto. “Mia madre è sempre stata molto rigida sulla scuola. Dopo gli allenamenti, dovevo fare tutti i compiti e solo dopo averli finiti potevo andare a giocare”.

La carriera di Maria Herrera è iniziata quando aveva 12 anni. I genitori la accompagnavano in giro per la Spagna per raggiungere i circuiti dove disputava il Campionato nazionale. “A volte per partecipare alle gare non andavo a scuola il venerdì e recuperavo poi verifiche e interrogazioni in un secondo momento, spesso era un sabato in cui sarei potuta restare a casa ma mi trovavo in classe da sola con l’insegnante a recuperare perché non volevo e non potevo restare indietro col programma scolastico”.

Insieme ai sabati mattina trascorsi a scuola, Maria si è persa momenti e feste con gli amici per allenarsi ma è stato proprio grazie alle tante ore di allenamento che è arrivata l’occasione che le ha cambiato la vita

Nel 2013 la Monlau Competicion ingaggiò Maria Herrera per partecipare al Campionato Spagnolo: “Avevo 17 anni quando mi sono trasferita a Barcellona per vivere vicina alla mia squadra”. Inseguire il suo sogno l’ha portata a 700 chilometri di distanza dalla famiglia quando era ancora minorenne. “Vedevo i miei genitori alle gare ma trascorrevo la maggior parte del tempo in pista o a Barcellona per allenarmi”. Studiare il catalano per poter andare a scuola, vedere i propri cari per poche ore di tanto in tanto, pomeriggi trascorsi in palestra ma tutto questo era il percorso indispensabile per aggiudicarsi un posto in quell’élite di piloti che fanno parte del mondiale.

María Herrera, Gran Premio Iveco de Aragón Press Conference

Dietro ogni grande conquista si nascondono centinaia di sacrifici e Maria ci svela il motivo per cui non ha mai mollato: “Quando viaggi per andare in moto è bello perché stai vivendo la tua passione, è quello per cui hai lottato tanto. A volte è duro dover passar tempo lontano da casa, dagli amici, dalla famiglia. Poi però mi ricordo che sto facendo quello che più desidero”. Impegni e sacrifici per trasformare il proprio sogno in realtà, ma poi quella vita tanto desiderata diventa la vera ricompensa a tante rinunce.

A distanza di anni Maria si emoziona ancora nel ricordare la sua prima partecipazione come wildcard nel mondiale Moto3™ al Gran Premio di Aragon nel 2013. “Mi presentavo da campionessa in carica del campionato spagnolo e condividere il tracciato con piloti come Luis Salom, Sandro Cortese e Alex Rins mi sembrava incredibile, avevo l’impressione di guidare la moto stando su una nuvola”.

Maria è l’unica pilota impegnata in una delle categorie del mondiale MotoGP™. Ma la sua storia, la sua carriera lunga sette anni, raccontano come il mondo del paddock stia cambiando, aprendosi sempre più al femminile.

“Per anni, tanto nel campionato spagnolo come nel mondiale, ero l’unica ragazza in squadra. Ora vedo che, di anno in anno, ci sono sempre più ragazze impegnate in diverse mansioni. La maggior parte di loro si occupa della coordinazione all’interno delle squadre”.

Essere donna in un mondo di uomini richiede pazienza, impegno e tanta competenza perché, se da un lato ci sono colleghi premurosi e impegnati a proteggere l’unica ragazza della squadra, allo stesso tempo, ce ne sono altri che faticano ad accettare di seguire le direttive di una donna. “Noi ragazze ci siamo fatte valere nel paddock. Basti vedere in quante oggi sono telemetriche o ingegnere e se sono lì è grazie alle loro capacità e non per una mera questione di genere” puntualizza Maria che in prima persona ha vissuto e vive questa sfida. “Io non voglio essere dove sono solo perché sono una ragazza, voglio far parte di questo ambiente perché sono valida. Altrimenti farei qualcos’altro” precisa Maria escludendo ogni tipo di complimento semplicemente legato al fatto di essere l’unica ragazza che compete in uno schieramento composto da soli uomini. “Penso che ci si stia abituando sempre di più a vedere delle donne impegnate al box anche se mi piacerebbe vederne un numero sempre maggiore soprattutto nell’ambito dell’ingegneria e della telemetria”.

Maria Herrera, Openbank Aspar Team

Da parte sua, Maria Herrera sta contribuendo a rendere più rosa la griglia di partenza della Coppa del Mondo FIM ENEL MotoE™, un’avventura iniziata nel 2019 insieme alla curiosità di piloti e spettatori. “Quando mi hanno detto che la moto pesava 260 chili mi sono spaventata e ho pensato: come faccio a guidare una moto così pesante? Invece è stata un’esperienza bellissima che abbiamo vissuto al massimo sia noi come piloti e gli appassionati che si sono divertiti molto guardando le nostre gare”.

L’appuntamento inaugurale con la MotoE™ è stato in occasione del Gran Premio della Germania e insieme all’emozione che accompagna Maria ad ogni gara, quella volta c’era ancora più curiosità e attesa trattandosi di una competizione totalmente inedita: “Ho trovato molto strano il momento della partenza perché stranamente regna il silenzio. Fino a quando non parti non senti nient’altro che il tuo cuore. E poi inizi a dare il gas e a quel punto sì che inizi a divertirti con la moto”.

Nel 2020 rivedremo di nuovo Maria Herrera difendere i colori dell’Aspar Team nella Coppa del Mondo FIM ENEL MotoE™. Dopo il test al Circuito de Jerez - Angel Nieto, in programma dal 10 al 12 aprile, il primo appuntamento con le moto elettriche sarà in occasione del Gran Premio Red Bull de España dal primo al tre maggio 2020.

L’appuntamento con #WomenInMotoGP è l’otto aprile, quando un’altra delle donne del paddock ci racconterà la sua storia.

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