Poncharal: “Se tutto andrà bene presto saremo in pista”

Il Presidente IRTA esprime ottimismo in vista della ripresa della stagione 2020

I piloti sono impazienti e vogliono tornare a gareggiare. I tifosi sono pronti a vivere tantissime emozioni. Serve ancora un po’ di pazienza per vedere lo spettacolo del MotoGP™ ma l’ottimismo cresce e si evince bene dalle parole di Hervé Poncharal, capo del Team Red Bull KTM Tech 3 e alla guida dell’associazione formata dalle squadre che prendono parte al campionato del mondo.

Finora come è stata gestita questa situazione eccezionale?
“Nessuno era preparato per una cosa del genere ed è successo tutto all’improvviso. In Qatar ero insieme a Carmelo Ezpeleta (CEO di Dorna Sports) e Jorge Viegas (Presidente FIM). Tutti pensavamo che sarebbe durato poche settimane…ma quando siamo tornati la situazione è precipitata”.

C’è maggiore ottimismo sulla ripresa del Campionato del Mondo?
“Rispetto a dieci giorni fa oggi non è più così impossibile. Abbiamo preso in considerazione tutti gli scenari, anche quello di non correre per un anno. Nel pieno dell’epidemia ovviamente abbiamo pensato anche a questo ma senza dirlo apertamente. Ora non voglio passare per troppo ottimista ma stiamo vedendo i risultati delle misure di confinamento intraprese anche se ancora la situazione non è chiara. Se tutti i Paesi riusciranno a gestire bene questa fase penso che molto presto riusciremo a scendere in pista”.

Qual è lo scenario attuale legato al calendario?
“L’obiettivo di luglio o agosto sembra sempre più plausibile anche se oggi non è stato firmato e deciso ancora nulla. Dorna Sports, la FIM, la MSMA e IRTA, di cui sono Presidente, sono un gruppo unito e sono la forza del nostro sport. Siamo in costante contatto. Carmelo Ezpeleta prende le decisioni ma ci consulta e ci ascolta sempre. Se ci sono spunti interessanti o idee che possono portare a un miglioramento le prende in considerazione.  Correre a porte chiuse è una condizione necessaria per parlare con i vari Paesi e organizzatori.  Ovviamente non ci piace dato che i tifosi e il pubblico sono alla base del nostro sport. Ma tra non correre affatto e correre senza spettatori siamo costretti a scegliere quest’ultima soluzione. Se possibile proveremo a correre due Gran Premi sullo stesso circuito restando lì per due fine settimana”.

Il paddock sarà diverso da come siamo abituati a conoscerlo?
“Dovremmo stare sulle 1100 – 1300 persone. Il protocollo è quasi completato e vede tutti d’accordo”.

Come riuscirete a impedire la diffusione del virus?
“Faremo dei test a tutti prima di partire e metteremo in piedi una sorta di confinamento anche in circuito. Daremo a tutti i piloti di tutte le classi la possibilità di dormire direttamente lì con i motorhome in modo che gli hotel vicini siano riservati solo allo staff del paddock”.

Saranno presenti i mezzi di comunicazione?
“No, bisogna seguire poche e semplici regole. In una situazione del genere uno degli aspetti fondamentali è il numero di persone che saranno presenti e che va quasi diviso per tre rispetto al solito.  Si tratta solo di una soluzione temporanea”.

Qual è il ruolo di IRTA?
“Lavoriamo insieme con Dorna e siamo molto vicini. Abbiamo erogato delle somme in favore delle squadre dato che in una situazione eccezionale sono necessarie misure eccezionali. È fondamentale lavorare bene quest’anno e anche nelle prossime stagioni”.

Come vedi il futuro del MotoGP™?
“Siamo parte della società. Penso che alla fine di questa crisi il settore delle due ruote ne uscirà ancora più rafforzato. Saremmo felici di essere dei buoni ambasciatori di questa industria”.

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