Marquez - Pol Espargaro: i punti negativi secondo Crivillé

Come reagirà Marc se Pol raggiungesse il suo livello? Torneranno gli attriti del passato? Il campione del mondo 1999 nella 500cc ha le idee

L’annuncio dell’ingaggio di Pol Espargaro da parte di HRC ha creato una grande attesa nel mondo del MotoGP™, dando vita a tanti titoli comparsi sulla stampa di settore oltre che a destare scalpore tra gli appassionati che hanno già iniziato a chiedersi se avrà successo la coppia formata da Polyccio e Marc Marquez a partire dal 2021. Su motogp.com abbiamo chiesto che cosa ne pensi Alex Crivillé, MotoGP™ Legend, che ha analizzato i punti positivi e negativi della nuova coppia del Repsol Honda Team. Ecco gli aspetti più controversi di un binomio dall’altissimo potenziale.

Come reagirebbe Marc se Pol dovesse arrivare al suo livello?
“A Marc interessa avere al suo fianco un pilota che non lo metta in secondo piano e che possa controllare ma per Honda non vale lo stesso. Alla casa giapponese interessa avere un pilota di riserva che, se per un motivo o per l’altro Marc dovesse avere dei problemi, riesca a essere competitivo e pronto a vincere. Per questo motivo hanno pensato a Pol”.

“A Marc interessa che sia un pilota competitivo e molto veloce ma che non sia più veloce di lui, ovvio, dato che questo non è il suo interesse. Vedo però che Marquez è il migliore di tutti, il più veloce, il campione del mondo, uno dei migliori della storia e continuerà così”.

Affrontare la grande sfida della RC213V: “la moto più complicata sulla griglia di partenza”.
“Bisogna tenere in considerazione che la Honda è la moto più complicata e difficile da guidare tra tutte quelle presenti in griglia, anche più della Ducati. Ma è anche la più competitiva, la più veloce e la più completa. È difficile e questo lo sa anche Pol”.

Gli attriti del passato e l’influenza di Marc in squadra:
“Credo che inizieranno da zero e che ci sarà un bel rapporto. È nell’interesse di tutti che le cose vadano bene. Anche a Marc interessa che Pol sia lì per provare e sviluppare la moto in modo che coincidano in diversi aspetti tecnici per avere un maggior peso nel momento in cui dovranno lavorare con gli ingegneri giapponesi. Ovviamente Pol è pronto. Sa che all’interno della squadra Marc conta tanto. Ma sà anche che avrà la moto uguale a quella di Marc, una moto ufficiale. Ora però il campione del mondo si chiama Marc Marquez. Non credo che ci siano preferenze in HRC ma all’interno di una squadra così forte bisogna essere bravi a gestire le carte che si hanno”.

L’adattamento di Pol e la gestione del gioco psicologico di Marquez:
“Pol ce la farà perché ha un suo stile di guida che gli permetterà di essere veloce con Honda ma poi bisogna anche gestire la pressione, i nervi… Ma deve ricordarsi che al suo fianco ci sarà un pilota in grado di uscire dai box e di mettere a segno il record del circuito al secondo giro mentre tu magari sei ancora in fase di riscaldamento. Quindi è importante non cadere in questa trappola di dettagli”.

I rischi di Pol sulle possibili cadute nel corso dell’adattamento alla nuova moto:
“A volte è inevitabile. Tu non ci pensi ma ovviamente quando vai alla ricerca del limite queste cose possono capitare, come succedono a tutti i campioni e a tutti i piloti presenti in griglia di partenza. Questo però fa parte del gioco e riguarda tutti”.

L’annuncio sul trasferimento di Alex Marquez senza essere ancora sceso in pista col Repsol Honda:
“All’inizio ci sono un po’ rimasto male per Alex. Il fatto che tu venga spostato in un’altra squadra prima ancora di iniziare la stagione ti lascia un po’ disorientato. Ti viene da chiederti ‘cosa sta succedendo? Non hanno fiducia in me’. Ma potrà contare su una moto ufficiale in una squadra satellite. È giovane e questa per lui è la prima stagione. Spero vada tutto bene”.

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