Suzuki scatta dalla pole e vince. Sognare il titolo? Si può!

Dopo il secondo posto del 2019, il giapponese sale sul gradino più alto del podio davanti a McPhee e Vietti che rimonta alla grande

Dopo tre pole position arriva il primo posto anche in gara. Tatsuki Suzuki (SIC58 Squadra Corse) vince il Gran Premio Red Bull de Andalucía dopo aver condotto una corsa ragionata e combattuta con diversi rivali. Mantiene la mente fredda e torna sul podio del Circuito de Jerez-Angel Nieto dopo il secondo posto firmato nel 2019. A rendere ancora più romantica questa vittoria è il parallelismo con la carriera di Marco Simoncelli, l’ultimo pilota a vincere scattando dalla pole position in 125cc su questa pista.

Dimentica la caduta di una settimana prima John McPhee (Petronas Sprinta Racing) protagonista di una gara iniziata in ottava posizione rientrando in gioco per il campionato. Terzo tempo per un altro pilota che ha fatto una rimonta importante: Celestino Vietti (Sky Racing Team VR46) che incassa il quarto podio in carriera. È notevole il quarto posto firmato da Darryn Binder (CIP Green Power) che scatta dall 25° scasella dello schieramento, firma il miglior passo nel warm up e termina la gara ai margini del podio davanti a Gabriel Rodrigo (Kömmerling Gresini Moto3) che chiude la top 5.

Tutti pronti sullo schieramento, si spegne il semanforo ed è Suzuki a scattare bene dalla pole position ma è buona anche la partenza di Rodrigo che piazza la sua Honda in testa al gruppo all’ingresso della prima curva. Il giapponese e l’argentino si punzecchiano per gran parte della corsa per avere il predominio. Ma come vediamo spesso in Moto3il distacco tra i primi dieci piloti è minimo infatti sono numerosi i protagonisti che cercano di approfittare della lotta in testa alla corsa per non far scappare i primi due.

Vietti e Toba si prendono a carenate alla curva 1 mentre sono impegnati a recuperare le rispettive 13° e 14° posizione mentre davanti a loro anche Jaume Masia (Leopard Racing) e Sergio Garcia Dols (Estrella Galicia 0,0) sono impegnati in un altro duello per assicurarsi un posto nella top 10. Alla settimana tornata Suzuki e Rodrigo tornano ad infastidirsi con insistenza per contendersi il primo posto e ne approfitta Fernandez rischiando un contatto con l’argentino prendendosi il primo posto.

In tanto, Andrea Migno (Sky Racing Team VR46) entra all’interno di Ayumu Sasaki (Red Bull KTM Tech 3) che chiude la porta e finiscono entrambi sulla ghiaia alla curva 1. Solo tre curve dopo un incidente analogo accade a Masia che cerca di strappare il posto a Ogura ma scivolano. Il giapponese riesce a ripartire subito ma poche tornate più tardi è costretto al ritiro. All’11° giro, Albert Arenas (Solunion Aspar Team Moto3) si trova in quarta piazza ma con un passo circa mezzo secondo più veloce dei piloti che lo precedono. Lo spagnolo è impegnato a vincere la terza gara consecutiva quindi segue le sciee, attacca quando è sicuro di non prendere rischi ma non lascia scappare i primissimi.

Una tornata più tardi anche Binder entra in bagarre per le posizioni che contano dopo una rimonta iniziata alla 25° casella dello schieramento si trova in 11° posizione dopo essere stato il più veloce nel warm up. Nel frattempo Suzuki riceve un track limit warning e dovrà fare molta attenzione la retante parte di gara per non vedere compromesso il suo risultato finale. Romano Fenati (Sterilgarda Max Racing Team) supera all’interno Ryusei Yamanaka (Estrella Galicia 0,0) passando in 12° posizione per poi prendersi anche l’11° posto di Toba andando così alle spalle di Tony Arbolino (Rivacold Snipers Team). Una giornata complicata per la squadra pesarese che chiude col lombardo in decima posizione mentre Fillip Salac si ritira quando mancano nove giri al termine della gara, probabilmente a causa del dolore al ginocchi.

Il colpo di scena arriva ad otto giri dalla bandiera a scacchi, quando il leader della classifica generale cade alla curva 11. Una caduta in solitaria quella di Arenas che rotola più volte sulla ghiaia. Lo spagnolo viene accompagnato fuori in barella ma non ha riportato rotture. Arenas resta al comando del campionato ma adesso Suzuki è a meno sei punti. A sei giri dalla fine Ogura si ritira dalla corsa mentre Fenati firma il più veloce quando si trova in decima posizione alle saplle di Aroblino e Deniz Oncu (Red Bull KTM Tech 3). In tanto, in testa c’è Suzuki che cerca di scappare e aumentra il distacco da Rodrigo e Binder. A tre giri dal termine della gara il giovane turco cade mentre Alcoba si stacca dal gruppo dei primi cinque dopo aver ricevuto un long lap penalty, penalità che non sconta in pista e riceve quindi tre secondi di penalità.

A due giri dalla bandiera a scacchi Suzuki è in testa seguito da McPhee e da Binder mentre Vietti difende il terzo posto da Alcoba. Il sudafricano e lo scozzese entrano in lotta ma il pilot adello Sky Racing Team VR46 non vuole rinunciare al podio. Suzuki consolida il primo posto cercando di staccarsi dal gruppo che lo segue a ruota. Firma il secondo posto McPhee e Vietti chiude il podio.

I primi 10 classificati in gara:
1. Tatsuki Suzuki (SIC58 Squadra Corse)
2. John McPhee (Petronas Sprinta Racing) + 0.064
3. Celestino Vietti (SKY Racing Team VR46) + 0.134
4. Darryn Binder (CIP Green Power) + 0.628
5. Gabriel Rodrigo (Kömmerling Gresini Moto3) + 0.817
6. Raul Fernandez (Red Bull KTM Ajo) + 2.742
7. Jeremy Alcoba (Kömmerling Gresini Moto3) + 3.315*
8. Sergio Garcia (Estrella Galicia 0,0) + 4.853
9. Ryusei Yamanaka (Estrella Galicia 0,0) + 4.887
10. Tony Arbolino (Rivacold Snipers Team)
*3 secondi di penalità

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