Il ritmo della vita

Nick Harris, l’ex commentatore del MotoGP™, fa un’analisi della stagione appena conclusa e di ciò che ci ha insegnato

Niente può fermare il ritmo della vita, nemmeno la pandemia. Il MotoGP™ batte tutti. Non riuscivo a crederci. Stavo ancora vivendo le emozioni dell’ultimo splendido appuntamento del 2020 andato in scena a Portimao quando, meno di 24 ore dopo, nella mia casella mail è arrivata la lista provvisoria dei piloti che vedremo al via nel 2021. Conoscevamo già la bozza del calendario e dopo gli incredibili sforzi e sacrifici messi in campo da tutti per dar vita a un magico 2020, ora siamo pronti per iniziare a pensare al 2021. Non c’è tempo per riflettere o per riposarsi dopo aver vissuto la stagione più appassionante nella storia di questo sport che vanta ben 72 anni.

Ecco qui allora la lista dei protagonisti al via nel 2021. Chi c’è? Chi non c’è? Anche se sapevo che in quell’elenco sarebbero mancati due nomi importanti, e questo mi ha intristito. Due personaggi molto diversi ma con cui ho lavorato benissimo: Andrea Dovizioso e Tito Rabat.

Sulla griglia di partenza del MotoGP™ mancherà un uomo con la calma, la simpatia e il grande talento di Dovi. Tre volte vicecampione del mondo insieme a Ducati. Un pilota che ha vinto il titolo mondiale in 125cc e che si è laureato viceiridato in 250cc prima dell’arrivo in MotoGP™ avvenuto nel 2008. 15 successi in classe regina non sono bastati per regalargli quel titolo che in realtà avrebbe meritato. Per tre volte di fila ha chiuso alle spalle di Marc Marquez. Dovi non avrebbe potuto scegliere un periodo peggiore per lottare per il mondiale. Anche il suo connazionale Max Biaggi per tre volte si è dovuto accontentare del secondo posto in classifica dopo 13 gioie in classe regina. Almeno il romano si è potuto consolare con dei titoli iridati come i quattro di fila conquistati in 250cc. Nel 1999 arrivò nella categoria più importante e vincendo il suo primo Gran Premio nel round inaugurale della stagione.

Non dimenticherò mai la brillante imitazione che Tito Rabat fece di me in un video a fine 2017, quando mi congedavo dai piloti. Imitava l’accento di Oxford ma con un grande sapore catalano. Nonostante gli infortuni, ogni volta che è rientrato, lo ha fatto sempre con un gran sorriso e con la voglia di scherzare. Tito era ossessionato dal meteo e mi chiedeva quali sarebbero state le previsioni. Il tutto controllando almeno dieci app diverse sul meteo. Prima di arrivare in MotoGP™, nel 2016, Tito aveva vinto ben 13 Gran Premi in Moto2™ e il titolo iridato nel 2014.

Mi chiedo come Dovi e Tito troveranno la loro vita senza MotoGP™. Posso garantire loro che non sarà facile.

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