Il suono della musica

Nick Harris, ex commentatore della MotoGP™, celebra il test del Qatar e rievoca tempi leggendari che precedevano l’inizio del Campionato

È stato un lungo inverno di agonizzante attesa e ora è giunto il momento di divertirsi. Il deserto si è ravvivato col suono della musica. La tristezza dell’isolamento è stata spazzata via per un istante a partire da venerdì. Nessun canto d’uccello o dell’acqua che scorreva lungo un ruscello ma una sinfonia rauca che distrugge le orecchie. Il suono unico e inconfondibile dei motori a quattro tempi da 1000cc che soffocano l’aria ventosa e polverosa del deserto. La MotoGP™ è tornata. 

Il mese scorso un amico giornalista mi ha rallegrato il suono di una singola Supersport che affrontava quelle due gloriose e veloci curve a destra in fondo ai box di Jerez durante il test del WSBK e risuonava nel mio telefono. E ho pensato: la nuova stagione si stava avvicinando. 

I test pre-stagionali sono così brillantemente organizzati anche in questo periodo dominato dalla pandemia. Mentre la MotoGP™ iniziava in Qatar, sia la Moto2™ che la Moto3™ erano in Portogallo. E riaffiora tra i miei pensieri un lontano ricordo dei miei primi giorni da giornalista. Nessun test pre-stagionale. Solo un paio di gare, se eri fortunato, prima del primo Gran Premio ma aveva i suoi risvolti positivi. Un viaggio freddo sulla costa adriatica dell’Italia o un volo attraverso lìAtlantico per Daytona in primavera erano le scelte abituali. Senza mancare di rispetto a Misano, ma c’era solo un vincitore. 

Il sole della Florida, gli studenti universitari che festeggiano le loro vacanze di primavera, la spiaggia fantastica, la sfilata e il carnevale di moto esotiche lungo il Boulevard ogni notte, il Supercross, la birra ghiacciata e persino il lancio occasionale di un razzo dalla vicina Cape Canaveral. Cosa si può chiedere di più, ma non devo dimenticare che c’era anche la corsa intorno al banking più famoso del mondo. 

Quell’incredibile banking a 300 km/h non era un posto per i deboli di cuore. È stato dove ho avuto la fortuna di vedere due piloti molto speciali e diversi in azione. Ho capito subito che stavo assistendo a qualcosa di molto particolare ed entrambi sono andati a vincere il premio finale: il titolo mondiale della 500cc. 

Nel 1981 ho incontrato e poi visto Freddie Spencer correre per il team americano Honda Superbike. Immediatamente è stato ovvio perché la Honda stava preparando il giovane americano così talentuoso per guidare il loro ritorno al Gran Premio l’anno successivo. L’anno precedente Freddie aveva fatto il suo primo viaggio in Europa per dominare la prestigiosa serie Transatlantic Race in Inghilterra. Ha fatto il suo debutto al Gran Premio di Zolder, in Belgio, in sella a una Yamaha privata e nel 1982 ha iniziato la carriera nei Gran Premi vincendo con la Honda due titoli mondiali: uno in 500 e uno in 250cc. Freddie è ancora l’unico pilota ad aver vinto entrambi i titoli 250 e 500cc nella stessa stagione. 

Quello stesso anno a Daytona incontrai anche un giovane australiano rozzo ma così veloce che era determinato a venire in Europa. In sella alla naked Moriwaki Kawasaki con quel manubrio dritto. Wayne Gardner era veloce, determinato e coraggioso. Le tre qualità che lo portarono in Europa un anno dopo. Furono così evidenti quelle caratteristiche quando riconquistò quel titolo mondiale della 500cc con la Honda nel 1987. Il primo australiano a vincere il titolo in classe regina e che ha continuato a vincere i primi due Gran Premi d’Australia a Phillip Island. 

È ironico che quei viaggi a Daytona furono organizzati da Mike Trimby che è il CEO e fondatore di IRTA. Oggi è l’International Road Racing Teams Association che organizza tutti i test pre-stagionali con tanta precisione e professionalità. 

Posso assicurare a Mike che chiunque abbia partecipato a quei primi ‘Trimby Tours’ a Daytona non li dimenticherà mai. Quando siamo arrivati lì, abbiamo onestamente pensato di essere atterrati in paradiso! 

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