Che Marc Marquez vedremo a Portimao?

Simon Crafar, nostro inviato in pit-lane ed esperto di MotoGP™, analizza il ritorno dello spagnolo questo fine settimana

Si parla molto del ritorno di Marc Marquez (Repsol Honda Team) alle competizioni al Grande Prémio 888 de Portugal, ed è comprensibile. Marc era il re indiscusso della MotoGP™ fino a quando non ha subito un brutto infortunio al braccio destro. È stato fuori per molto tempo ormai, le giovani promesse sono sbocciate in sua assenza e anche la tecnologia ha fatto passi avanti.

La domanda sulla bocca di tutti è: Marc tornerà immediatamente al suo antico dominio... o no? Non abbiamo risposte garantite ma sono felice di condividere alcuni pensieri basati sulle mie esperienze.

Tutti i piloti sono preoccupati dopo essere stati lontani dalla moto per un po’ di tempo. Credo che questo sia un tratto umano che colpisce quasi tutti gli sportivi, in tutte le discipline. Si preoccupano di essere fuori allenamento o persino di aver dimenticato alcune delle competenze che in precedenza hanno dato loro un vantaggio. Credo che questo sia lo stesso motivo che spinge molti sportivi di successo ad allenarsi più degli avversari.

Quando i piloti sono stati lontani dalle competizioni per un po’, si preoccupano di avere ancora quel ‘sesto senso’ che inconsciamente dice loro dov’è il limite, quella linea sottile tra successo e infortunio. Non l’hanno sentito per così tanto tempo, forse non c'è più? Quando un pilota non ha sfiorato quel limite per alcuni mesi, mentre tutti gli altri hanno spinto in sua assenza, è facile per loro immaginare di essere in grande svantaggio.

E, naturalmente, lo sono. Ma, in realtà, i piloti non dimenticano le abilità che hanno affinato nel corso degli anni, spingendo, sentendo, esplorando il limite, costruendo una conoscenza inestimabile e connessioni nel loro cervello che si sono sviluppate in reazioni istintive.

Il primo giorno di ritorno sulla moto è estremamente drenante sia mentalmente che fisicamente ma, dopo una buona notte di sonno, il corpo e la mente si adattano rapidamente. Il secondo giorno, anche se il corpo fa male, è quasi come se non fossero mai stati via.

Aggiungete questa conoscenza di cui sopra all'incredibile abilità e determinazione che tutti abbiamo visto in prima persona di Marc Marquez e penso che arriverete alla stessa conclusione come me, che c'è solo un risultato possibile: Marc ci stupirà ancora una volta tutti.

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