Un'alba silenziosa in Andalusia

L'ex telecronista del MotoGP™ Nick Harris ripercorre le emozioni vissute a Jerez nel quarto Gran Premio del 2021

Mentre il sole sorgeva in tutto il suo splendore mettendo in evidenza le colline intorno al circuito di Jerez de la Frontera -Angel Nieto, domenica si respirava un inquietante silenzio. Erano le 7:32 della mattina del Gran Premio Red Bull di Spagna e mai come stavolta l’assenza di quegli appassionati stupendi e carichi di gioia è stata così commovente.

Chi avrebbe mai potuto dimenticare di arrivare al circuito di Jerez nell’oscurità delle sette del mattino per evitare i problemi di traffico sempre creati da una folla di oltre 100.000 persone? Lentamente e gloriosamente il cielo avrebbe iniziato a illuminarsi a est insieme a tanto divertimento e attesa.

Dalla terrazza del media centre, osservavo attraverso l’oscurità il paddock, già carico di tanta attività frenetica, fino ad arrivare all’altro estremo del circuito e alla collina che circonda il settore dello stadio di questo leggendario luogo con vista sulle curve a destra dedicate ad Angel Nieto e Peluqui.

Mentre il sole sorgeva lentamente si andava svelando ciò che l’oscurità aveva celato. C’erano migliaia di appassionati che si divertivano come mai accaduto prima. La musica risuonava, ballavano se trovavano spazio, i banner ondeggiavano, le trombette risuonavano e la birra scorreva scaldata dal sole. Nella prima settimana di maggio tutte le strade portavano in Europa. Questo era Jerez, il punto di partenza della stagione europea del MotoGP™ e come tutte le giornate speciali andava celebrata alla grande. E così fu.

Se proprio dobbiamo indicare un luogo in cui si racchiude tutto ciò che rappresenta il MotoGP™ allora senza dubbio era questo. Una collina arida in Andalusia, una rappresentazione chiara del motivo per cui il MotoGP™ si trova così in alto rispetto a qualsiasi altra competizione motoristica mondiale. Tutti quegli appassionati sulla collinetta di Jerez riassumevano come tutti noi ci sentiamo in relazione al MotoGP™. La passione, il divertimento, la pura gioia e il patriottismo che emergono dopo un lungo inverno e dopo aver assistito a un avvio di stagione andato in scena lontano da casa in Qatar, Argentina e Austin.

Una collinetta capace di portare al trionfo un pilota spagnolo. Ce ne sono state tante così. Anche se quella collinetta non sempre si è comportata nel migliore dei modi. Come quando nel 1996 ha scavalcato le barriere per festeggiare la vittoria di Alex Criville su Mick Doohan quando ancora la lotta tra i due infuocava e mancava però un giro alla fine.

L’aspetto più triste per tutti quei tifosi sicuramente è legato alle prestazioni che i piloti ci hanno regalato nei primi quattro appuntamenti in tutte e tre le categorie. Si tratta di uno spettacolo eccezionale e sia i piloti che i tifosi si meritano a vicenda. Per fortuna la lunga attesa è quasi terminata e li rivedremo prima della fine della stagione. Nel frattempo i piloti continuano a farci divertire. L’anno scorso ho assistito a una finale play off di calcio che si è giocata a Londra nel leggendario stadio di Wembley. Circa 250 persone presenti in un luogo che ne può accogliere quasi 90.000: è stato uno degli eventi sportivi più surreali a cui io abbia mai assistito. Fortunatamente mancano pochi giri alla fine di questo tipo di esperienze.

Sulle colline e sulle tribune di Jerez domenica c’è stato silenzio ma affinando l’udito avremmo potuto sentire il suono dei festeggiamenti portati dal vento attraverso le migliaia di chilometri che ci separavano da Townsville, località australiana sulla costa del Queensland. Che vittoria per Jack Miller nella gara del MotoGP™. Spagnolo o no, Jack e quei tifosi avrebbero festeggiato insieme.

Abbiate pazienza, quelle giornate torneranno. L’attesa ne sarà valsa la pena, i piloti ne sono certi.

Segui tutte le sessioni, guarda le interviste esclusive, le gare storiche e tanti altri fantastici contenuti: tutto col VideoPass!