Il ritiro di Luthi e Petrucci mi ricorda la storia di Bayle

Nick Harris, ex commentatore della MotoGP™, omaggia due piloti che lasciano il paddock ed evoca un protagonista del passato

Almeno hanno avuto tre giorni prima dell'inizio della nuova stagione, anche se sono dovuti andare a Jerez. I piloti, le squadre e, siamo onesti, molti dei media, non sopportavano quando i test dell'anno successivo iniziavano il giorno dopo l'ultima gara, il lunedì mattina, dopo il gran finale di Valencia. Non c'era tempo per festeggiare, celebrare o commiserarsi, ci si presentava la mattina dopo, sullo stesso circuito, per iniziare la nuova stagione. Alcune squadre hanno ammorbidito il colpo per i piloti lasciando che molti giornalisti mal preparati guidassero una MotoGP™ per la prima e unica volta prima che iniziassero i test, quelli seri.

Quest'anno i test sono iniziati a Jerez giovedì, anche se le 'entry list' provvisorie 2022 sono apparse sul mio computer martedì mattina. Naturalmente, per la prima volta in 22 anni non c'era il numero 46 nella lista della MotoGP™. Ci sono stati altri assenti che non hanno attirato la stessa attenzione ma lasceranno enormi lacune quando la nuova stagione inizierà sotto i riflettori del Qatar l'anno prossimo.

Niente Danilo Petrucci in classe regina e niente Tom Luthi in Moto2™, ciò significa che due piloti così speciali si ritirano dopo carriere molto diverse tra loro. Il sempre allegro Danilo e l'ex campione del mondo Tom, che ha partecipato a 233 Gran Premi nella categoria intermedia, ci mancheranno moltissimo.

Dopo le lacrime nel paddock di Valencia domenica sera, il vincitore di due gare in MotoGP™ Petrucci ha detto addio e si è preparato per la prossima sfida. Il ternano si porterà al limite quando gareggerà con KTM nella prova più dura del mondo sia per l'uomo che per la macchina: il Rally Dakar. Sarà un'esperienza unica, se questa è la parola giusta, per un vincitore della MotoGP™ ma c'è stato un pilota che ha fatto il viaggio inverso.

Nel 1992 il francese Jean Michel Bayle ha scioccato il mondo del motocross quando ha annunciato che sarebbe passato all'asfalto. Il pilota considerato come uno dei grandi di tutti i tempi, se non il più grande, decise di non scegliere una striscia di asfalto qualsiasi per il suo debutto nelle corse su strada. L'ex campione del mondo di 125cc e 250cc, che vinse i titoli AMA Supercross in 250cc e in 500cc in America l'anno precedente, scelse di fare il suo debutto al Gran Premio di Francia in 250cc a Magny Cours col Rothmans Honda, team per cui correva il Campione del Mondo in carica Luca Cadalora. Bayle arrivò 24° all'esordio ma tornò la stagione successiva su Aprilia. Il suo miglior risultato fu un quinto posto con una pole position in Argentina nel 1995. Passò alla 500cc con Yamaha nel 1996 e poi con Modenas un anno dopo. Il suo miglior risultato è stato il quarto posto a Imola nel 1996 oltre ad aver firmato due pole position a Brno nello stesso anno e a Imola due stagioni più tardi.

Tom Luthi sembra essere in giro da sempre e sedici anni fa ha regalato alla Svizzera il Campionato del Mondo in 125cc nel 2005, tre anni dopo il suo debutto in un Gran Premio. È quarto nella lista di tutti i tempi in termini di presenze nel Campionato del Mondo. Quella a Valencia è stata la sua 318^ gara nel mondiale, più di lui hanno corso solo Rossi, Capirossi e Dovizioso. Ha vinto cinque Gran Premi in 125cc e dodici gare nella categoria intermedia con due secondi posti nel Campionato del Mondo Moto2™ nel 2016 e nel 2017. Solo Rossi, Nieto, Capirossi e Dovizioso vantano un periodo più lungo tra il primo e l'ultimo podio ma per lo svizzero sono comunque stati 16 anni e 155 giorni indimenticabili.

Spero che tutti, compresi Danilo e Tom, abbiano trovato il tempo di celebrare e festeggiare a Valencia domenica sera, senza alcun test del giorno dopo di cui preoccuparsi. Posso assicurarvi che tutti voi piloti meritate un po' di festa dopo averci regalato un'altra stagione incredibile.

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