Un digiuno lungo cinque mesi e dieci Gran Premi, quello di KTM: il podio di Brad Binder nel round di apertura, in Qatar, e la vittoria di Miguel Oliveira sotto il diluvio di Mandalika, nella seconda gara della stagione, avevano contribuito a un avvio più che promettente, per il marchio austriaco.
Di lì in poi, però, il buio. Podi zero.
Il tredicesimo appuntamento della stagione diventa così cruciale, per i due alfieri del team Red Bull KTM Factory Racing e per il reparto corse che schiera le RC16. Il marchio austriaco correrà in casa, nel tracciato di Spielberg, i fan vestiti d’arancione pronti a incitare i suoi eroi dalle tribune. Ricordando gli incoraggianti risultati dello scorso GP, a Silverstone.
In Inghilterra, Oliveira ha infatti ritrovato il sorriso con una top 6 positiva soprattutto se vista alla luce del distacco dal vincitore, Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team): 2,7 secondi.
Guardando alle scorse stagioni, poi, le premesse per fare bene ci sono tutte: i due ufficiali hanno entrambi vinto al Red Bull Ring, inclusa la performance da brividi offerta da Binder l’anno scorso, all’ultimo giro con pneumatici slick su pista bagnata, mentre il resto dei piloti al vertice era rientrato ai box per salire in sella alle moto che li aspettavano con le rain.
One of the craziest and bravest wins in #MotoGP history! ????
— MotoGP™???? (@MotoGP) August 15, 2022
Last year @BradBinder_33's slick tyre gamble worked! ????#AustrianGP ???????? pic.twitter.com/UK3Gzhjr9Q
L’azzardo aveva pagato: un primo posto indimenticabile che si è andato a sommare al successo ottenuto nel 2020 da Oliveira.
E con le previsioni meteorologiche che segnalano concrete possibilità di pioggia durante il Gran Premio CryptoDATA d’Austria, le carte si potrebbero mescolare offrendo alla KTM la chance giusta per il secondo acuto dell’anno, il terzo sul tracciato di casa.
Di certo, l’attenzione iniziale sarà tutta dedicata al sabato: il sesto posto di Oliveira in Gran Bretagna è stato ottenuto dopo una partenza dalla tredicesima casella. Il portoghese si è qualificato solo due volte in top ten, quest’anno. Binder, che a Silverstone ha compromesso la gara scegliendo lo pneumatico posteriore sbagliato, lo ha fatto tre volte.