Ordini di scuderia o no ordini di scuderia: ecco il dilemma

Nick Harris dice la sua se all’interno del box Ducati ci si debba parlare quando mancano quattro gare alla fine del 2022

Quando William Shakespeare pronunciò il famoso ‘essere o non essere: questo è il dilemma’ la MotoGP™ ancora non esisteva ma la stessa domanda può essere applicata anche oltre 400 anni dopo sul palcoscenico della MotoGP™. Il prossimo mese l’ultimo atto della stagione sarà in programma a Valencia: nel paddock il dilemma è ‘ordini di scuderia o no ordini di scuderia?’.

La caduta di Pecco Bagnaia a Motegi fa sì che i piloti Ducati abbiano una pressione maggiore per aiutarlo. Bagnaia si merita tutto l’aiuto di cui ha bisogno da parte del gruppo italiano. Però serve capire cosa si intende per ‘aiuto’. Per i team manager l’aspetto chiave sta nella chiarezza quando parlano con i piloti per comunicare cosa si aspettano da loro. I problemi iniziano quando manca la chiarezza.

Un esempio ci riporta molto indietro nel tempo e riguarda Phil Read e Bill Ivy quando i due erano compagni di box in Yamaha. Dopo che Honda nel 1967 lasciò il Campionato, Yamaha dominò nelle classi 250cc e 125cc su quelle magnifiche moto a due tempi e quattro cilindri. Prima del 1968 venne deciso da Yamaha e dai piloti che il campione del mondo nella 125 cc Ivy avrebbe vinto il titolo della 250 cc e che l’ex iridato nella 250 cc Read avrebbe portato a casa il successo in 125 cc. Tutto secondo i piani fino a quando Read, la cui fama non è mai stata quella di essere il miglior compagno di squadra, rinnegò quell’accordo originario. Il sette volte campione del mondo portò a casa il titolo della 125 cc a Brno e poi disse al suo compagno di box che voleva fare doppietta. Il nuovo accordo venne raggiunto in occasione del terribile ultimo appuntamento in programma a Monza, pieno di rabbia e accuse. Read battè Ivy nei 22 giri della gara della 250 cc. Terminarono incredibilmente con gli stessi punti in classifica ma Read venne dichiarato campione del mondo grazie alla somma dei tempi di tutti i Gran Premi disputati. Ivy decise di darsi alle competizioni automobilistiche e perse la vita al Sachsenring nel 1969. Read continuò a vincere titoli mondiali e a causare delle delusioni ai compagni di box.

Yamaha celebrates 50th anniversary of first World title with Phil Read

Bagnaia e Bastianini non si sono risparmiati nei loro duelli a Misano e Aragon ma entrambi hanno mostrato un grande rispetto reciproco. I compagni di box potrebbero non ricevere ordini di scuderia senza però pregiudicare le loro ambizioni mondiali compiendo qualcosa di stupido in un momento cruciale – basta chiedere a Dani Pedrosa. Nessuno si dimenticherà – a partire dal team Repsol Honda – quel pomeriggio del 2006 all’Estoril dove andò in scena il penultimo appuntamento della stagione. Il leader della classifica Nicky Hayden arrivò a quel Gran Premio con 12 punti di margine su Valentino Rossi e in gara occupava la terza posizione alle spalle delle due Yamaha di Valentino e del compagno di squadra Colin Edwards. Dietro di lui si trovava il compagno di box Pedrosa: a 23 giri dalla fine arrivarono a quella complicata curva a sinistra alla fine del rettilineo opposto al traguardo. Pedrosa frenò troppo tardi finendo sul cordolo bloccando la ruota anteriore. La sua Honda finì per colpire Hayden. Nella ghiaia portoghese andò così in fumo quel vantaggio di 12 punti. Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio. A Valencia Hayden arrivò terzo mentre Rossi cadde: il titolo mondiale andò allo statunitense. Pedrosa protesse il suo compagno di squadra terminando in quarta posizione senza mai avvicinarsi troppo nel corso di tutti i 30 giri in programma.

Ordini o non ordini, alcuni compagni di box non si sarebbero mai aiutati a vicenda. Vi immaginate Rossi e Jorge Lorenzo aiutarsi in quei tempestosi giorni in Yamaha? Non ci sono solo i compagni di squadra che possono aiutarti a vincere un titolo mondiale ma anche i connazionali. La truppa italiana ad esempio fu di grande aiuto nel 1990 a Loris Capirossi che all’ultimo appuntamento dell’anno a Phillip Island riuscì a vincere conquistando il titolo nella 125cc battendo l’olandese Hans Spaan e diventando il campione del mondo più giovane. Sette anni fa scoppiò la guerra tra Rossi e Marquez quando Rossi accusò lo spagnolo a Phillip Island di aver rallentato di nuovo il proprio passo per agevolare il connazionale Jorge Lorenzo nella rincorsa al titolo.

Mancano quattro gare alla fine con tanti intrighi, trame e sotto trame. William Shakespeare avrebbe adorato tutto questo.