Per Bagnaia una rimonta già entrata nella storia

Ecco, passo dopo passo, le mosse che hanno portato l'italiano al sorpasso su Quartararo: a metà stagione era a -91

Mentre Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) si asciuga la fronte dal sudore provocato dallo sforzo con cui ha raggiunto la vetta della classifica iridata a due gare dalla fine del campionato, i numeri segnalano la sua come una delle più concrete rimonte nella storia della top class. Nel corso della stagione l’italiano ha infatti recuperato uno svantaggio di 91 punti da Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™), che a metà del 2022 sembrava imprendibile. 

Ecco dunque, mossa dopo mossa, come si sono sviluppate le stagioni dei due rivali che, in Malesia, affronteranno il penultimo round dell’anno divisi da 14 punti dopo il fresco podio del ducatista a Phillip Island e la disfatta del francese, caduto. 

Copioni diversi

Per Bagnaia, l’inizio era stato deludente. Nella ghiaia in Qatar, con un solo punto in classifica dopo il round numero 2 in Indonesia. Un avvio al di sotto le aspettative dopo un 2021 chiuso in grande crescita da vice campione iridato. Ma le cose stavano per cambiare. Anche se lentamente. 

D’alto canto, il numero 20 e la sua M1 avevano iniziato bene, anche se non benissimo. Un podio nelle prime 4 gare, poi il decollo con sei top 4 consecutive tra Portogallo e Germania, tra cui tre vittorie e due secondi posti. Si trovava così in vetta alla classifica e in palla. Realistiche le parole di Bagnaia, che delle prime dieci gare ne aveva vinte due incassando però altri tre ritiri ad aggiungersi a quello del Qatar: "Sarà quasi impossibile, ma ci proveremo”. Aveva 91 lunghezze da recuperare. Una montagna altissima, da scalare. 

La svolta fra i tulipani

Il TT di Assen, 11° round del 2022 e ultimo appuntamento prima della pausa estiva, ha rappresentato il punto di svolta. Per il pilota in sella alla M1 il primo vero passo falso dell’anno con una caduta nella quale ha coinvolto Aleix Espargaro (Aprilia Racing), anche lui ben piazzato in classifica. La conseguenza: zero punti e un long lap penalty da scontare dopo il break a Silverstone. Bagnaia, vincente, non ha sbagliato nulla e si è portato a -66. 

In Inghilterra un altro acuto dell’italiano mentre Quartararo si stava trasformando da lepre in fuga a preda nel mirino. Ottavo al traguardo, complice il long lap penalty, ha rialzato la testa nel successivo round, in Austria. A vincere, sempre Bagnaia. Ma il francese gli è finito in scia su un circuito che, complici rettifili e accelerazioni dalle basse velocità, sembrava destinato a un monopolio Ducati. 

In riva al mar

Misano, quindi, con le prime indiscrezioni su possibili ‘ordini di marchio’ da parte di Ducati per favorire Bagnaia nella rincorsa. In riva all’Adriatico il numero 63 ha lottato fino all’ultimo metro con un altro pilota di Borgo Panigale, Enea Bastianini (Gresini Racing MotoGP™), in sella alla GP21 dell’anno prima. 

Quartararo, invece, quinto. Ed è andata peggio ad Aragon, dove ha tamponato (incolpevolmente) Marc Marquez (Repsol Honda Team) nelle primissime fasi di gara finendo a terra. Davanti si delineava invece un copione simile a Misano, con Bagnaia e Bastianini ai ferri corti. È stato il secondo, questa volta, ad avere la meglio. In classifica: soli dieci punti fra il francese e l’italiano in sella alla GP22.

Nuovo passo falso per Bagnaia

Dalla Spagna al Giappone, poi, per l’ennesimo round iridato. Quartararo e Bagnaia si sono trovati entrambi in difficoltà e nelle retrovie, ma vicinissimi. All’ultimo giro, mentre tentava di soffiare l’ottava piazza al rivale, l'italiano è finito a terra. Il primo zero in classifica da un po’ e 18 punti fra lui e il campione del mondo in carica, ancora leader. 

Ma su Quartararo si stava per abbattere una tempesta. Quella fatta d’acqua e di vento, che ha colpito il tracciato thailandese di Buriram prima della gara della top class, ha preceduto la sua disfatta in pista: con le rain il numero 20 ha visto la bandiera a scacchi fuori dalla zona punti, mentre Bagnaia acciuffava un altro podio con l'aiuto di Johann Zarco (Prima Pramac Racing), che non l'ha sorpassato nonostante un passo nettamente superiore. Ciò a confermare gli equilibri in Ducati.

Per l'italiano un secondo posto che lo portava all’aggancio definitivo: due i punti da Quartararo.

Il sorpasso

Il circus si è quindi spostato a Phillip Island, dove i punteggi raccolti dai due leader sono stati identici. Sedici punti per Bagnaia grazie a un altro terzo posto, zero per Quartararo, questa volta a causa di una caduta. L’italiano si è messo così in vetta alla classifica. E chi l’avrebbe detto, solo qualche mese prima?

Vada come vada, quella di Bagnaia è la più grande rimonta ai vertici della classifica della classe regina dal 1993, quando è stato introdotto l’attuale sistema di punteggi.

Il primato apparteneva a Joan Mir (Team Suzuki Ecstar), che nel 2020 ha vinto l’iride erodendo proprio a Quartararo un vantaggio di 48 lunghezze.  

Nel 2017 e 2013 Marc Marquez ne aveva recuperati 37 e 30 a Maverick Vinales (Aprilia Racing) e Dani Pedrosa.

Ma mancano ancora due gare. Chi chiuderà il 2022 da campione?

 

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