Nuove aerodinamiche, cosa abbiamo visto

Danny Aldridge, tecnico MotoGP™, commenta le nuove carenature protagoniste dei recenti GP

L’evoluzione dell’aerodinamica nella classe regina non sembra fermarsi e, dopo il divieto di appendici esterne sulle carene di prototipi della massima classe, sono state messe in pista innovative soluzioni in aiuto della stabilità e della velocità. Già dall’inizio di stagione sono state escogitate nuove soluzioni con diverse carenature frontali atte al deflusso dell’aria che sul veloce Red Bull Ring, nel recente GP, hanno fatto da padrone. È Danny Aldridge, tecnico che MotoGP™, che commenta le novità.

Andrea Dovizioso, Ducati Team, NeroGiardini Motorrad Grand Prix von Österreich

Una premessa regolamentare: i piloti possono avere a disposizione due carene omologate e, solitamente, una è quella aerodinamicamente innovativa e l’altra è quella tradizionale. Possono poi essere apportati alcuni aggiornamenti, ma uno solo definitivo che deve essere anch’esso sottoposto ad omologazione.

Maverick Vinales, Movistar Yamaha MotoGP, MotoGP Test, Czech Republic

Danny Aldridge: “Ducati ha omologato una nuova carenatura usata prima da Danilo Petrucci e poi da Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo. La componente del team satellite è leggermente diversa da quella della scuderia ufficiale. Quella del ternano era la prima evoluzione, più grande. Il regolamento permette inoltre di poter ridimensionare la carenatura e la scuderia di Borgo Panigale ha accorciato i deflettori e irrigidito il materiale”. Prosegue Aldridge. “Honda e Yamaha hanno seguito la stessa modalità di Ducati, ridimensionato la componente, rimuovendo il carbonio e modificando la soluzione già presentata ad inizio stagione”. Termina. “Honda inoltre ha apportato una modifica ancora più sensibile dalla carena usata per la prima volta a Losail, a marzo; cioè, ha cambiato solo la dimensione dell’apertura dei fori laterali per il deflusso dell’aria”.

 

Marc Marquez, Repsol Honda Team, MotoGP Test, Czech Republic