Rossi: “Se non posso tornare ad Aragon, lo farò Motegi”

Un solo obiettivo per il Dottore: rientrare il prima possibile, e parla dell’incidente a motogp.com

Valentino Rossi è fuori per infortunio e questa notizia riempie il pre-gara della prova a Misano Adriatico. Il nove volte iridato del team Movistar Yamaha salterà quindi la corsa che per lui è di casa. Nel giovedì che anticipa la tredicesima prova del Campionato del Mondo MotoGP™, Valentino ha commentato quanto successo, parlando anche suo ritorno in pista.

“Sto abbastanza bene”, afferma Rossi, vittima il 31 agosto di una caduta con l’enduro che gli ha causato la rottura della tibia e del perone. “Anche la gamba non è male e non è troppo gonfia. Siamo già a buon punto, però sicuramente ci vorrà un po’ di tempo”.

Il Dottore descrive l’incidente nei dettagli: “Abbiamo fatto un giro con le moto da enduro, con degli amici e gli altri ragazzi dell’Academy. È un allenamento che faccio da quando avevo diciotto anni. Ero in discesa, devo aver preso un sasso e mi si è girato il manubrio. Ho messo giù il piede. Quando l’ho appoggiato mi si è girato rompendosi”. I pensieri adesso sono negativi: “Mi dispiace molto, sono triste. Perché perdere una gara, magari due o tre, è un problema per il campionato. Lo è anche per il mio team e per tutti quelli che lavorano per me; ma soprattutto saltare la gara di Misano è l’ultima che avrei voluto. È il GP di casa, la pista è qui, avevamo fatto i test e stavo andando forte. Potevamo fare un buon week end ma rimane un grande rammarico”.

Rossi affronta il tema che ha tenuto banco subito dopo il suo incidente: l’allenamento nel fuoristrada è rischioso? La risposta: “Noi corriamo in moto e l’allenamento migliore che possiamo fare è andando in moto. Però ogni volta che si sale in sella è una cosa pericolosa e sono cose che possono capitare. Però in questa stagione mi è successo già due volte (Rossi si era infortunato con il cross, ma molto meno rispetto a questa volta, anche prima della gara al Mugello, ndr), ho sbagliato due volte e quindi dovremo un po’ vedere cosa fare per i futuri allenamenti. Pensavo di allenarmi con la Play Station, magari è meno pericolosa (sorride)”.

Toccando l’argomento che sta più a cuore ai suoi tifosi e a tutto il MotoGP™ continua, “Il rientro è una cosa, e il pieno regime è un’altra. Per il rientro, il prima possibile. Lavoriamo tutti i giorni e vediamo. A Misano sicuramente no,  ad Aragon è un po’ difficile perché dovrei salire in moto tre settimane dopo l’incidente e l’altra volta (l’infortunio molto simile del 2010, ndr) ci avevo messo quarantun giorni, il doppio. È vero che questa volta la frattura è migliore ma per Aragon la vedo veramente difficile. Poi fortunatamente ci sono due fine settimana liberi e inizia il Giappone; quello potrebbe essere un obiettivo. Invece, per tornare pienamente in forma, ho bisogno di risalire in moto e fare un po’ di chilometri”.

Approfondendo sul programma di recupero: “Abbiamo cominciato a lavorare subito perché fortunatamente per il resto del mio corpo sto abbastanza bene. Però è una cosa molto delicata soprattutto in questa fase, si può fare poco e non si può esagerare perché se poi fai troppo la gamba diventa gonfia ed è più il tempo che perdi che quello che guadagni. Mi annoio ma è importante vedere i piccoli miglioramenti giorno dopo giorno”.

Termina ancora con un pensiero sulla gara di casa. “Mi dispiace moltissimo non esserci, è un grande dispiacere, ma ora lavoriamo al massimo per rientrare il prima possibile”.