A fine 2016 l’annuncio del passaggio di Jorge Lorenzo al Ducati Team fu la grande notizia della stagione. Il maiorchino, che aveva vinto cinque titoli mondiali e fino ad allora era uomo Yamaha, raccoglie una grande sfida. La Casa di Borgo Panigale è pronta per accogliere un pilota affermato e provare a ripercorrere il cammino verso il titolo iridato già percorso nel 2007 con Casey Stoner.
All’arrivo in Ducati, Lorenzo ritrova Luigi Dall’Igna, direttore generale del reparto corse con il quale aveva vinto in sella all’Aprilia 250cc; inoltre, a molti il passaggio del numero 99 sulla moto italiana è sembrato il tentativo dello stesso di voler ripetere, e vincere, la scommessa che prima di lui aveva fatto Valentino Rossi, compagno di box in Yamaha e acerrimo rivale. Per Lorenzo sarebbe stato un altro passo nella storia del motociclismo entrando nel club di cinque piloti che in sessantanove anni hanno vinto con due moto diverse.
L’inizio in sella alla DesmosediciGP però si rivela complicato. La Ducati è totalmente diversa dalla M1 e Lorenzo, pilota dalle caratteristiche e dallo stile unico, si trova in difficoltà dopo stagioni in sella al prototipo di Iwata che esaltava le percorrenze in curva perfette dello spagnolo. I primi mesi del 2017 sono segnati da questo grande lavoro, iniziare la mutazione in ducatista.
I primo GP sono grigi ma in aiuto di Lorenzo accorre l’ingegno Ducati e, a partire da Brno, una nuova carenatura aerodinamica gli consente di migliorare la staccata e l’ingresso in curva facendo della DesmosediciGP una moto più adatta a ‘Giorgio’ (battezzato italianamente a Borgo Panigale). Dalla secondo metà di stagione la svolta, con arrivi nelle prime cinque posizioni e i podi nei GP conclusivi del calendario. Il maiorchino ora è finalmente là dove tutti erano abituati a vederlo, in lotta per la vittoria.
Il precampionato 2018 inizia con ottimi risultati. La nuova Ducati è ulteriormente migliorata in quei punti dove Lorenzo soffriva di più e a Sepang, il numero 99, chiude al comando la tre giorni di test segnando il record storico della pista. Meno efficace sull’asfalto della novità Buriram, il lavoro di preparazione alla stagione continua a Losail dove Lorenzo contribuisce all’ulteriore sviluppo della moto preparando il primo GP dell’anno.
Guardando all’inizio della seconda stagione da ducatista, sulla carta l’ultima in attesa del rinnovo, alcuni fattori possono dare ottimismo al binomio. Il potenziale della DesmosediciGP è grande come la passione e le risorse Ducati; va solo trovata la strada per mettere tutto questo in pista. Solo a questo punto Lorenzo potrà vincere la sua scommessa.