I dischi della MotoGP™ da Losail a Valencia

Il MotoGP™ muove i primi passi dal deserto del Qatar e ci saranno importanti novità dal punto di vista dei freni

Tutto e pronto per l’inizio del Campionato del Mondo MotoGP™ 2018. La massima tecnologia in azione nel motociclismo e, per quanto riguarda i freni, ci saranno delle importanti novità. Nel 2018 i piloti avranno a disposizione due tipologie di pinze in alluminio (Light duty e Heavy duty) e altrettante varianti di pastiglie in carbonio (High Mass e Standard). Molto più numerose, invece, saranno le opzioni relative ai dischi e alle pompe.

brakes

La maggior parte dei corridori dovrebbe orientarsi sui dischi da 340 mm, dividendosi tra High Mass (a fascia alta) e Standard (a fascia bassa). Per assicurare la medesima coppia frenante ed ottenere un ulteriore alleggerimento, sono stati introdotti i dischi da 340 mm Light. Alcuni team, invece, continueranno ad utilizzare i dischi Standard e High Mass da 320 mm. Inoltre, per ciascun formato di disco e pastiglia, sono disponibili due diverse mescole di carbonio. Complessivamente sono ben dieci le diverse opzioni messe a disposizione dei piloti.

Dopo il successo del GP Giappone dell’ottobre scorso, che vide i primi nove al traguardo con moto dotate di dischi in carbonio nonostante la pioggia, saranno sempre di più coloro che rinunceranno ai dischi in acciaio anche in presenza di precipitazioni. Nella notte a Losail, lo spettacolo della massima serie sarà reso più grande dal rosso fuoco dei dischi nelle staccate più forti, come ad esempio la frenata in ingresso della curva uno con il disco che raggiunge temperature altissime. Su ogni moto è inoltre presente un comando remoto utilizzato dal pilota con la mano sinistra per regolare la posizione della leva del freno anche con moto in movimento.

Oltre un terzo dei corridori della classe regina ormai usa regolarmente il ‘freno a pollice’. Questa soluzione tecnica, introdotta da Brembo negli anni Novanta per aiutare Mick Doohan, permette l’attivazione del freno posteriore tirando la leva posta sul semi-manubrio sinistro. Due sono i tipi di questo impianto: la più diffusa si caratterizza per un unico circuito della leva al manubrio e del pedale, servendosi di una pinza posteriore a due pistoni. L’alternativa, invece, è composta di due circuiti separati, ciascuno dei quali agisce su due dei quattro pistoni della pinza posteriore. Nel primo caso un sistema esclude l’altro, nel secondo lavorano insieme.