Lorenzo, l’Hailwood del MotoGP™

Un grande atleta fa sembrare tutto facile, proprio come ha fatto Jorge nella sua carriera. Non perderti l’omaggio di Nick Harris a Lorenzo

Sono cresciuto facendo sogni totalmente irreali dove correvo in moto, ho divorato con entusiasmo ogni parola di un libro che spiegava come farlo scritto dal mio eroe, il nove volte campione del mondo Mike Hailwood. Il libro suggerisce di immaginare una moneta da sei penny in ogni angolo del TT dell’Isola di Man. Poi, in ciascuno dei 6 giri della corsa da 364 chilometri, dovresti essere in grado di passare sopra quella moneta per assicurarti linee morbide. Hailwood poteva ma pochissimi potevano imitarlo.

Senza dubbio, Jorge Lorenzo avrebbe colpito quella moneta immaginaria da sei penny, o da cinque centesimi di euro, visti i tempi, in ciascuna delle curve. In questa era di stili duri e aggressivi, Lorenzo era un richiamo al passato che mi ricordava molto il leggendario Hailwood. Naturalmente poteva mescolare diversi stili per vincere i suoi cinque titoli mondiali. Anche il re di Spagna ha dovuto affrontare la sua rivalità esplosiva con Dani Pedrosa nella lotta per il titolo della 250cc. Quando si unì all’élite della MotoGP™ e tutto ciò che ciò comporta, Lorenzo ha dovuto anche affrontare il suo compagno di squadra Valentino Rossi dentro e fuori dalla pista.

Ricordo vagamente di aver dovuto aggiungere il nome di un adolescente di Maiorca, all’elenco della 125cc del Gran Premio di Spagna del 2002, disputato a Jerez, era lo stesso Jorge Lorenzo. Sabato era il suo 15° compleanno ed era troppo giovane per correre le prime due sessioni di libere del venerdì. Un anno dopo vinse il suo primo Gran Premio a Rio, ma conoscevo già Jorge. Era più nervoso per dover parlare in inglese durante le conferenze stampa che di andare in moto. Ci incontravamo 10 minuti prima della conferenza per praticare le sue risposte in inglese alle mie domande. È stato un buon esercizio che presto non ha avuto bisogno di essere più praticato perché partecipava regolarmente agli incontri dedicati ai poleman, a quelli dedicati ai vincitori delle gare e poi ne ha tenute due da campione del mondo in 250cc.

È arrivato in MotoGP™ come un tuono. Pole position, alcune grandi cadute, in particolare in Cina e la prima vittoria a Estoril, sono stati i punti salienti della stagione 2008. I titoli mondiali con la Yamaha sarebbero arrivati ​​nel 2010, nel 2012 e nel 2015, uno alquanto opaco vista la forte rivalità tra Marquez e Rossi. Come Valentino ai suoi tempi, Jorge è passato in Ducati combattendo per adattarsi alla moto nel corso del suo primo anno ma poi ha messo in evidenza quello stile morbido e delicato che lo caratterizza e con cui ha dato tre vittorie al costruttore italiano.

Alla fine, quest’anno ha pagato le conseguenze di tanti infortuni. Lorenzo sà meglio di chiunque altro quale sia il prezzo da pagare per vincere 68 Gran Premio e cinque titolo iridati. Chi potrebbe dimenticare quel fine settimana al TT di Assen del 2013? Lorenzo è caduto rompendosi la clavicola durante la seconda sessione di allenamento sul bagnato. Volò a Barcellona per essere operato e perché gli venissero inserito dieci viti per riparare l’osso rotto. Due giorni dopo è tornato in sella alla Yamaha chiudendo al quinto posto dopo aver concluso 26 giri lanciati nonostante il dolore. Vincere titoli mondiali e Grand Prix non è mai stato facile.

Per alcune persone Lorenzo era il successore di Valentino Rossi e poi è arrivato Marc Marquez, ma ai suoi tempi Jorge Lorenzo è stato semplicemente imbattibile. Mike Hailwood lo avrebbe approvato.

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