Rins: “Ho notato subito la differenza nel motore 2020”

Il pilota Suzuki celebra lo sviluppo fatto nel 2019 e guarda al 2020 con ottimismo aspirando ad essere “più consistente in gara”

Alex Rins termina la sua terza stagione col Team Suzuki Ecstar e alla sua stessa squadra, rilascia un’intervista per analizzare il 2019 e per anticipare le sue aspirazioni in vista del 2020. L’obiettivo per quest’anno era superare i risultati e i podi ottenuti nel 2018, il catalano ci è riuscito con due fantastiche vittorie che gli hanno permesso di lottare per il terzo posto in campionato fino all’ultima gara. Per il prossimo anno, ha intenzione di ottenere ancora più podi potendo così mantenersi in lizza per il titolo.

Dopo tre stagioni in Suzuki stai ancora scoprendo cose nuove della squadra?
Ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo soprattutto conosciamo sempre di più i membri della squadra. Siamo come una famiglia perché viaggiamo in giro per il mondo insieme, lavoriamo insieme, ci divertiamo e ci battiamo insieme. Condividendo così tanto tempo è normale che continuiamo ad imparare l’uno dall’altro.

Ripercorriamo la stagione 2019. Parliamo degli aspetti positivi e di quelli negativi…
Bhè, l’aspetto più positivo sono le due vittorie! Oltre ai podi ottenuti a Jerez e a tutta l’esperienza accumulata in questi mesi. Per quanto riguarda le cose negative, sono le cadute e gli errori commessi. Anche se, in qualche modo, sono positivi perché servono per imparere e a crescere.

Quest’anno è stato fantastico per te, due vittorie e la lotta per il terzo posto in campionato. Speravi in questi risultati all’inizio della stagione?
Speravo di ottenere buoni risultati e ottenere la prima vittoria dopo un 2018 così consistente. Alla fine siamo riusciti a vincere due gare, quella ad Austin è stata la prima per me in classe regina! E poi a Silverstone ho superato Marquez all’ultima curva, è stato incredibile. E non c’è dubbio, abbiamo imparato tantissimo, siamo cresciuti come squadra, abbiamo migliorato la moto passo passo e nonostante le cadute abbiamo concluso una stagione positiva.

Parliamo della prima vittoria in MotoGP™ ad Austin. Ti ricordi con chiarezza com’è stato per poterlo raccontare nel dettaglio?
Uff! È stato incredibile. Ricordo di aver superato Valentino quando mancavano quattro giri alla fine e stavo spingendo al massimo per non dargli la possibilità di superarmi di nuovo. All’ultimo giro ho mantenuto la concentrazione, ero un po’ nervoso ed è stata come un’esplosione di emozioni quando ho tagliato la linea del traguardo e la mia squadra era sul muretto. È stata un’esperienza unica e indimenticabile!

Puoi descrivere l’emozione che hai provato vincendo la tua prima gara in MotoGP™?
È difficile da spiegare, perché è un insieme di molte emozioni, non solo in pista, se non dopo, una volta arrivato al box dov’ero insieme alla squadra. Suona come già detto ma è stata la realizzazione di un sogno diventato realtà! È qualcosa che desideravo fin da bambino, è stato molto speciale ed è molto difficile spiegarlo.

Come hai vissuto le due cadute di Assen e del Sachsenring?
È stato difficile da accettare la scivolata fatta in Germania perché veniva dopo quella in Olanda. Ho pensato no! Un’altra volta! Però ricordo che grazie alla mia squadra di meccanici e alla squadra di Suzuki abbiamo gestito bene la situazione. Ci siamo concentrati per procedere concentrandoci sul futuro senza preoccupazioni.

La gara successiva è stata a Silverstone, la vittoria dopo la sfida finale con Marquez…
È stato incredibile! Battermi con Marquez è sempre molto difficile. Ricordo molto bene questa gara: ho trascorso tutti i giri dietro di lui studiando i suoi punti forti e quelli deboli, per capire quale fosse il punto migliore per superarlo e alla fine ci sono riuscito all’ultima curva ma solo per pochi centimetri, per pochi millesimi di secondo! Non è facile trovare parole per descrivere quel momento. Era più che felicità, direi che ero in ‘estasi’.

Credi che ti sia mancato qualcosa nel 2019?
Sinceramente, no. Ovviamente mi sarebbe piaciuto vincere più gare però non è stato così e preferisco che le cose seguano il loro corso. Avremo nuove opportunità il prossimo anno.

In quale aree pensi che tu e la casa dobbiate lavorare per il 2020?
Suzuki si è concentrata sul motore 2020 e possiamo vedere la differenza. Stiamo cercando di migliorare la trazione e la velocità. Da parte mia, voglio essere più consistente in gara e cercare di cadere meno.

Con Suzuki state lavorando per aumentare la potenza, avere più trazione e migliorare l’accelerazione… Quali sono le tue prime sensazioni col nuovo motore?
Il primo contatto è stato piacevole. Ricordo che nel 2018, quando abbiamo avuto il nuovo motore, ero un po’ deluso perché non funzionava molto bene. Però quest’anno ho sentito subito che ha un buon potenziale. Abbiamo provato il motore a Valencia per la prima volta e lo abbiamo confermato per Jerez, per confermare che tutto funzionasse bene e per assicurarci che sia realmente migliore. Ho notato un po’ più potenza e una migliore distribuzione della potenza, questo è molto importante.

Possiamo vedere che adesso sei un pilota più maturo ed esperto, però su quali aspetti ti concentrerai per migliorare?
Devo fare più palestra e in moto devo essere più consistente, soprattutto in gara.

Come valuteresti la tua stagione da 0 a 10? E perché?
Direi 8,5. Perché sono caduto tre volte e non ho potuto fare una stagione perfetta.

Considerando che quest’anno hai ottenuto podi e vittorie, il prossimo sarà l’anno giusto per tentare l’assalto al campionato del mondo?
Sicuramente proveremo a vincere più gare e a stare sul podio il più possibile. Poi vedremo come andrà il tutto.

Come valuteresti il rendimento del tuo compagno di squadra e che cosa ti aspetti da parte sua in vista della prossima stagione?
Joan è un pilota molto talentuoso! Vedremo se riuscirà ad essere ancora più competitivo il prossimo anno e, a sua volta, mi aiuterà a migliorare la moto. In questo momento continua ad accumulare esperienza ma penso che l’anno prossimo sarà meglio anche per lui.

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