Il momento della verità per i rookie del 2019

Quartararo, Mir, Bagnaia e Oliveira vogliono confermare le buone sensazioni avute nel corso della propria stagione d’esordio nel MotoGP™

L’anno scorso la massima categoria ha celebrato l’irruzione di giovani pieni di talento e con tanta voglia di dimostrare le proprie capacità. Quattro piloti sono approdati nel MotoGP™ per lasciare il segno così come ha fatto Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT), 19 anni, laureatosi rookie dell’anno pur essendo il più giovane tra i fantastici quattro esordienti.

Nato nel 1999, ‘El Diablo’ di Nizza si è imposto sui suoi rivali nati nel 1997 come Joan Mir (Team Suzuki Ecstar) e Pecco Bagnaia (Pramac Racing), così come il promettente Miguel Oliveira (Red Bull KTM Tech3) appena due anni più grande dello spagnolo e del piemontese. Una nuova generazione è chiamata a lasciare il segno nella massima categoria da qui ai campionati che verranno.

Il rendimento interessante di questi rookie è stato considerevole anche se, in alcuni casi, è stato eclissato dalle prestazioni impressionanti di Quartararo, quinto nella classifica generale dopo aver accumulato 192 punti grazie a sette podi (di cui cinque secondi posti) e dopo aver firmato sei pole position. Una carta di presentazione impeccabile che non fa altro che alimentare l’idea di vedere il francese tra i grandi protagonisti della stagione 2020. In molti hanno la sensazione che il giovane pilota di Nizza sarà uno dei principali rivali di Marc Marquez (Repsol Honda Team).

‘El Diablo’ spera di sfruttare al massimo il potenziale della nuova M1, dopo aver testato il primo prototipo in occasione dei test a Jerez insieme al suo compagno di squadra Franco Morbidelli. Riceverà delle importanti novità anche Joan Mir che, per il prossimo campionato, potrà contare su una maggiore velocità di punta nella sua GSX-RR.

Il balneare ha concluso il 2019 col 12° posto in classifica. La collusione polmonare recuperata a Brno lo ha costretto a saltare le gare al Red Bull Ring e a Silverstone ma, una volta tornato in pista, è riuscito a piazzarsi costantemente nella top 10 negli appuntamenti successivi riuscendo, a San Marino e in Australia, a precedere il suo compagno di squadra Alex Rins al traguardo.

A saltare i test di Valencia e di Jerez sono stati Bagnaia e Oliveira. Il piemontese si è preso una pausa per recuperare dalla brutta caduta fatta durante le libere del venerdì dell’ultimo Gran Premio, dalla quale è uscito con il polso fratturato. Nel frattempo, il portoghese era già stato operato alla spalla destra, articolazione offesa dopo una caduta fatta a Silverstone in seguito ad un contatto avuto con Zarco (al tempo ancora pilota KTM) e poi peggiorata dopo la caduta fatta nella FP4 in Australia a causa di una forte raffica di vento.

A livello di risultati, Bagnaia si è conformato col 15° in classifica generale però le sensazioni sono andate crescendo col passare del tempo così come ha dimostrato la sua performance a Phillip Island quando è arrivato quarto per soli 55 millesimi dopo una lunga e avvincente battaglia col suo compagno di squadra Jack Miller. Ducati, che questa stagione offrirà a Pecco il materiale di fabbrica, ha molta fiducia nel torinese e nel suo potenziale per portare al massimo la GP20.

Una proposta ambiziosa, come quella di KTM con Oliveira, che l’anno scorso è riuscito a conquistare punti prezioso con la RC16 superando i suoi compagni di marca Hafizh Syahrin e lo stesso Zarco pilota della squadra ufficiale. Nel 2020 avrà un nuovo compagno di squadra, Iker Lecuona, e cercherà di togliersi la spina dal fianco per non aver ottenuto il passaggio alla squadra ufficiale dove invece esordirà Brad Binder. Di che cosa saranno capaci i rookie del 2019?

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