Il mondo del motociclismo e dello sport piangono la scomparsa di Carlo Ubbiali, il pilota lombardo che scrisse la storia in sella alla MV Agusta. Nato a Bergamo il 22 settembre del 1929, il “cinesino” com’era soprannominato nell’ambiente vista la sua statura minuta e gli occhi a mandorla, esordì nel mondiale nel 1949 col costruttore di Varese.
In 10 stagioni conquistò nove titoli mondiali, il primo lo ottenne nel 1951 con la FB Mondial in 125cc. L’anno successivo arrivò secondo alle spalle del britannico Cecil Sandford, al tempo impegnato con la casa lombarda con cui Carlo debuttò un paio d’anni prima. Nel 1953 Ubbiali tornò a difendere i colori della MV Agusta vincendo insieme otto titoli mondiali: cinque con le quarto di litro (nel 1955, 1956, 1958, 1959 e 1960) e tre in 250cc (dal 1956, 1959 e 1960) concludendo la carriera nel 1960 da campione iridato in entrambe le categorie.
39 victories from 71 starts across 12 seasons of Grand Prix racing ✨
— MotoGP™???????? (@MotoGP) June 2, 2020
Here's a selection of images from Carlo Ubbiali's astonishing career #MotoGP | ????https://t.co/PkPUliBHe5
Negli anni in cui Ubbiali era impegnato nel mondiale disputò diversi appuntamenti al Tourist Trophy, nell’Isola de Man, dove dimostrò grande coraggio ed infinito talento vincendo cinque edizioni e diventando uno dei piloti di maggior esito in questa pericolosa e affascinante tappa. Non solo, ma il bergamasco lasciò il segno anche in Olanda dove partecipò a dieci Gran Premi e in nove occasioni terminò sul podio vantando quattro vittorie, altrettanti secondi posti e due terzi con un solo ritiro nel 1951 in 125cc. Risultati che lo portarono ad essere soprannominato “il professore di Assen”.
Se non fosse stato per l’arrivo di Honda e per la politica di MV Agusta di schierare i propri piloti o in 500cc/350cc o in 250cc/125cc in base all’altezza e al loro peso, probabilmente Ubbiali avrebbe conquistato ancora più titoli alla sua già lunga lista di successi. Tuttavia, non ha mai messo in discussione questa politica del costruttore a cui era legato.
Ubbiali aveva uno stile di guida preciso ed efficace, trascorreva gran parte della gara a studiare gli avversari per poi attaccare nella parte finale, motivo per cui la stampa internazionale lo soprannominò la “volpe”. Lasciò il mondo delle competizioni a 31 anni quando era ancora al massimo delle sue capacità. Con i suoi nove titoli mondiali e gli otto italiani, Carlo Ubbiali rimane uno dei nomi più celebri nella storia del Campionato del mondo.
Riposa in pace Carlo